Redazione
Viterbo,19.8.24
Il ritorno in centro storico del mercato settimanale del sabato a Viterbo è stato salutato come benefico per le attività commerciali e di ristorazione vicine alla piazza, ma in realtà, alla prima resa dei conti, no.
Per l’incapacità manifesta dell’Assessorato alla Sviluppo economico, la gestione del mercato non funziona. Infatti, dopo lo sgombero delle “bancarelle” a fine giornata di mercato, restano al suolo della piazza e vie limitrofe i “segni” del mercato, precisamente: rifiuti, cartacce, resti di cassette di ortaggi, rimasugli strisce poste a delimitazione di stalli e divieti, nonchè ogni “ben di dio” nelle aiuole di recente posa, perfettamente utilizzate come posacenere di giorno e mangiatoie di notte per cinchiali alimentate proprio dagli scarti ortofrutta dei bancarellari. Il servizio di spazzatura del Comune è risultato insufficente e di conseguenza le vie limitrofe non vengono pulite. Gli abitanti si lamentano.
Allora, a questo punto, era meglio lasciare il mercato al Carmine.
Non sembra infatti che la presenza di più persone in piazza della Roccaa abbia creato un incremento di affari per i negozi circostanti, ma certamente ,per loro, subire un danno per avere, per giorni, davanti alle saracinsche avanzi dell’attività mercatale.
Aver preteso lo spostamento del mercato da un luogo semiperiferico in centro storico nella convinzione di “rivitalizzarlo”, dopo due giornate di mercato,il fallimento è servito.
Il sabato mattina, l’unico parcheggio in centro (forse nemmeno degno di questo nome), ma comunque esistente, non cè più
Se proprio si voleva riportare il mercato entro le mura, questo doveva esserlo solo per la presentazione e vendita dei prodotti tipici alimentari della Tuscia, pertanto con operatori selezionati e non già un mercato generale, anche ortofrutticolo, invaso da venditori di cenci nuovi ed usati ed ogni altra cineseria di bassa qualità.
Ma, da un Giunta comnuale, quale essa “regna”, non ci può aspettare altro !