06102024Headline:

Forse che si, forse che no: parola di Vannacci nella kermesse viterbese di ieri

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,20.9.24

Le premesse per la fondazione di una compagine politica sembravano esserci tutte.

Dal logo “Noi per Vannacci” al merchandisig dello strarcinoto libro campione di vendite, alle maglie ed altri gadgets ed ad un primo tesseramento, ma anche dal clamore mediatico dei giorni precedenti che hanno fatto accorrere a Viterbo i giornalisti di tutte le testate nazionali.

Si era certi di un dichiarazione del Generale della fondazione di un nuovo partito, cioè lo slegamento dalla Lega per Salvini. La presenza in sala di politici messi in sonno da altre compagini, ma pronti tornare in campo, faceva facilmente presagire la dichiarazione fondativa del muovo movimento politico vannacciacciano.

Invece, niente.

Un descamisado ( perchè presentatosi in maniche di camicia)Vannacci proveniente direttamente da Strasburgo dopo aver partecipato al voto sull’uso delle armi occidentali in Russia, si è presentato ed offerto al numeroso pubblico in sala ed all’assalto della stampa.

Prendendo subito la parola ha affermato che mai negli ultimi ottanta anni il mondo è vicino ad una guerra anche nucleare, poi, proseguendo ha confermato che il successo del suo libro “Il Mondo al contrario”, nonostante quanto dica il giornalismo di sinistra, rappresenta il sentimento della maggioranza degli italiani.

Ci si aspettava allora una dichiarazione di fondazione del suo nuovo partito, ma sull’argomento Vannacci ha scivolato ed ha preso tempo.

Ascoltanto in sala i commenti dei presenti, si è avuta la sensazione che la maggioranza di essi non gradisca un’ulteriore divisione dei partiti del centrodestra che si contendano i votanti e, che la formazione di un nuovo soggetto politico nella stessa area non possa dare migliori risultati elettorali, ma solo problemi al governo.

Per adesso, resti il movimento culturale “Il Mondo al contrario” che raccolga i favorevoli alle idee del generale, ma, che i voti di quanti ne condividano il messaggio restino nei partiti nazionali già costituiti.

Il Centro-destra non deve suddividersi, ma deve lavorare per attirare il consenso di coloro che non ancora non c’è, ma si trova nel bacino è nell’aerea di centro ormai dichiarata in fallimento e senza futuro.

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