Redazione
Viterbo,4.12.24
Quando in occasione di saloni internazionali del turismo i nostri rappresentanti presentano Viterbo e la Tuscia come terra di turismo, la domanda che gli viene rivolta dai tour operator è: quanti posti letto avete ?.
Alla domanda, ovvia, di chi organizza tour, cè una disarmante risposta dei nostri rappresentanti: solo qualche centinaio.
In queste condizioni, nessun tour operator nazionale ed internazionale ha interesse proporre come meta la Tuscia ed il suo capoluogo.
Infatti, non esistendo nella Città di Viterbo grandi struttture alberghiere capaci di oltre 300 posti letto, nessun gruppo folto organizzato può “scendere” , per, in carenza di classici hotel, sono spuntati come funghi centinaia di B&B.
Nessuno contesta la voglia di far impresa ad una famiglia che destina parte della sua abitazione in città o villino in una struttura ricettiva che possa assicurare qualche reddito (quasi sempre al “nero”), ma il danno che tali strutture arrecano al turismo di qualità è enorme.
In B&B possono trovare ospitalità, coppie, famigliole, quindi turisti con poco “spending power”, assolutamente turisti di qualità che possono muovere il PIL cittadino.
Certo, a Viterbo non potrà mai esserci un hotel a 5 stelle superiore da anche oltre 2000,00 a notte (nel Bulgari Hotel a Roma la suite sta a 5.600); certamente, magnati russi ed arabi non hanno intenzione venire a Viterbo, ma turisti d’elite d’oltralpe si.
L’offerta di soggiornare in B&B non è allettante. Spesso queste strutture a conduzione famigliare, hanno poco di professionale, spesso insicure, pertanto non invitano adun turismo che non sia paninaro.
Un B&B va bene ad un pellegrino, ad una coppia squattrinata, non ad una clientela, magari anzianotta”, che preferisce soggiornare in un classico albergo con ristorante ed altro.
Per fortuna, una recente circolare del Ministero degli Interni diramata a tutte le Prefettura ha disposto, quindi confermato, che al momento dell’arrivo degli ospiti di un B&B debba esserci da parte del gestore della personale verifica ed identificazione dei clienti e la rispondenza del loro documento di identità in precedenza inviato.
Indubbiamente una prassi che costringe qualcuno ad essere presente al Chek in dei clienti, un ostacolo per facilmente affittare i locali.
Da qualche tempo, nelle vicinanze dei locali adibiti a B&B, oltre le “solite” pulsantiere su cui comporre il codice segreto dato alla prenotazione per aprire le porte sono comparsi strani lucchetti, che mediante un codice, consentono di aprirsi per prelevare le chiavi dell’alloggio. Uno stratagemma per eliminare le “noie” del chek-in, ma fuori legge.
Indubbiamente la prassi di non identificare il soggetto che in effetti andrà ad occupare l’alloggio e che sia effettivamente colui è per legge nazionale non consentito, essendoci preciso obbligo di identificare i soggetti al momento della loro consegna dell’alloggio.
Il Ministero ha promesso severi controlli nel senso. Si spera che la circolare non resti una “lex minus quam perfecta”, cioè senza pratica esecuzione ed applicazione sanzioni. ma di certo la possibilità di controlli da parte delle forze dellordine rappresenta un ostacolo all’ulteriore diffusione dei B&B.
In pratica, la presenza fisica del gestore in occasione dell’arrivo dei clienti, rappresenta un pratico ostacolo alla operatività della struttura per l’ovvia necessità di avere un addetto sia esso lo stesso gestore o un dipendente.