
di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,16.12.24
Sembra che qualche novità positiva abbia dato il provvedimento regionale che ha consentito l’abbattimento selettivo deicinghiali, recentemente solo presenti nelle città, praticamente invase, stuprate, imbrattata dalle deiezioni di animali selvatici in libertà. L’apertura della caccia al cinghiale permessa nella forme della “cacciarella” dopo il 1 novembre, ha fatto il resto.
Risulta pertanto che nella seconda parte dell’anno in corso si contino per eliminati 1800 capi, un numero che certamente importante e che appare già sufficiente per dare sollievo agli abitanti di Viterbo che hanno notato la minore presenza di branchi di cinghiali alla ricerca di facile cibo nelle vie cittadine.
Era ora che si desse mano ad una pratica, semplice. ma efficace come la caccia che da secoli ha mantenuto controllata ogni popolazione animale selvatica, senza, però cancellarla. Per es.,se ciò fosse avvenuto, nessun cinghiale sarebbe ancora presente. Lo scopo dei provvedimenti di abbattimento selettivo, era, e resta il contenimento dei capi, quindi impedirne la loro facile riproduzione ed ottenere il risultato di limitarne le presenze nei fondi coltivati e nella immediate vicinanze degli abitati.
Un animale, è appunto, classificato selvatico, quando il suo habitat è il bosco, quindi, li deve vivere e restare, appunto, dove la natura li ha collocati e, dove dalla creazione, hanno sempre abitato.
Mai in città !
Ovviamente ad ognuno che riconosce nelle specie animali un valore, cioè, la quello della conservazione della natura, non può sfuggire che ammettere la presenza fuori dai dai luoghi loro assegnati, è un grave errore
Ci sono voluti anni per far comprendere questo concetto a chi, ambientalista d’accatto, si duole che si elimino scresciute specie animali che provocano danno all’opera dell’uomo, cioè l’attivita agricola, nonchè timore a persone per la presenza di essee fuori luogo ed anche, diffusione di malattie che animali non controllati possano esserne portatori.
Importante è cominciare. Il risultato pubblicato da sollievo a chiunque sia stato infastidito e danneggiato dalla presenza di cinghiali.
Non se ne dolgano i paladini dell’ambientalismo., Anzi, se proprio hanno interesse alla conservazione delle specie animali, debbono essere grati a provvedimenti di contenimento, i soli in grado rendere la popolazione degli ungulati controllata e solo presente nei boschi, nonchè il loro vitto non siano i rimasugli di spazzatura urbana, ma la ghianda presente nei nostri boschi, l’unico vero alimento sano per i suinidi.