14022025Headline:

A Viterbo, crolla il commercio al minuto di prossimità: di chi la colpa ?

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,15.1.25

Torniamo sul punto, precisamente del come e perchè il centro storico di Viterbo sia diventato un deserto, non solo commerciale, ma anche abitativo.

Entro le mura di Viterbo vivono si e non circa 7mila cittadini, cioè il 10% per cento della popolazione residente, ed è ovvio che i servizi di prossimità, per es. il commercio alimentare, non sia conveniente per gli esercenti.

La logica economica della domanda e dell’offerta.

Infatti, vediamo, che imprenditori del commercio preferiscano “scappare” fuori dalle mura per aprire loro locali di vendita e, perchè no, anche di ristoro, quanldo i potenziali clienti sono diminuiti.

A questo punto, come facilmente di può osservare, il centro ha perso ogni attrattiva commerciale, nonchè pure di luogo per attività professionali in che si spostano nei nuovi palazzoni di periferia.

Indicare la colpa di qualcuno è difficile, perchè il trend di abbandono del centro storico ha radici lontane, precise responsaiblità politiche delle passate amministrazioni comunali che hanno preferito delocalizzare tutto fuori il centro, senza però, evitare lo spopolamento della citta storica.

Si è caduti nella pania dell’ambientalismo allorchè sono proliferati i divieti di circolazione, creazione di aree pedonali anche superlue ed inutili ed addirittura chiudere una via di collegamento (Via Marconi) nell’idea crearne un boulevard, mai riuscito. Nel contempo, il via sfrenato a permessi per esidicare nuovi centri commerciali, dove appunto sono confluite tante attività commerciali una volta presenti nel centro citadino (Via Saffi docet).

Si è detto che, nonostante la popolazione cittadina conti circa 70mila residenti, in realtà la presenza in città sia molto maggiore, quindi si sono favoriti investimenti nel commercio anche per attrarre i consumatori dei centrti vicini facilitati venire in zona per la comoda viabilità esterna (vedi SS 675 che anche incompleta collega Terni-Civitavecchia)

Invertire la rotta, a questo punto è molto difficile. Sembra quasi chiudere la stalla quando sono usciti i buoi.

I bonus prevsiti per la “ricostruzione” del centro storico non sembra abbiano appeal nei confronti degli interessati.

Appare che i proprietari degli immobili entro le mura non abbiano altra intenzione che dare i locazione appartamenti degradati a basso prezzo alla popolazione degli immigrati e che da parte delle forze dell’ordine ci sia un vero impegno per la sicurezza delle strade e delle piazze.

In questa situazione, la città di Viterbo non potrà che declinare irreversibilmente, pertanto non potrà attrarre turismo di qualità proprio per la mancanza entro le sue mura di attività ricettive importanti e di qualità.

Ormai è tutto “fuori le mura. Quasi ormai una Viterbo 2, ma che non sarà mai la Viterbo dei secoli passati, ma una moderna città senza volto.

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