
Redazione
Viterbo,21.1.25
La Giunta Comune di Viterbo, ha giorni fa deliberato l’apertura di un tavolo permanente per lo sviluppo del termalismo viterbese formato da imprenditori del settore, precisamente:
“il sindaco e il dirigente del settore competente in materia di Sviluppo Economico (attualmente IV° Settore); tutti gli operatori economici titolari di concessione o sub-concessione per lo sfruttamento delle acque; in caso di temi inerenti lo sfruttamento della risorsa termale, assessore e dirigente comunale competenti per materia; in veste consultiva: i rappresentanti di categoria del termalismo nonché, sulla base dell’accordo di collaborazione ssottoscritto con l’università della Tuscia, il referente dell’accordo”.
Tutto molto vago, come al solito. Si ricorda nella discussione in Giunta,.che Viterbo fa parte dell’ ’associazione “European route of historical thermal towns (Ehtta)”, una rete che racchiude le più importanti storiche stazioni termali del continente europee, Comunque, dall’Assessore per lo sviluppo economico, solo chiacchere.
Nella Delibera succitata, non è precisata qualche concreta direttiva che sarebbe da praticare perchè le terme viterbesi, tanto decantate, possano decollare a livello nazionale e non essere, come sempre avvenuto, ancelle di altre più celebrate e reclamizzate.
Fuffa, fuffa, quindi, e nulla significare di concreto, perchè l’offerta termale viterbese possa competere con altre a noi vicine in Toscana e nel Lazio.
L’attuale offerta termale, di Viterbo è in mano a pochi imprenditori del settore, che hanno fatto “cartello” , non è sufficiente per un effettivo rilancio del turismo.
Non tutti possono pagare le prestazioni termali offerte, sia che vadano dal semplice bagno in acque calde, al resto.
E’ necessario, pertanto che si dia avvio ad un’offerta meno costosa, anche se di livello. Riaprire altri siti termali è una necessità. altro che far guerra a chi prova aprirle !
Viterbo vanta sin dagli anni 30 del secolo scorso un impianto termale popolare, precisamente le Terme INPS: “le Terme dei lavoratori”, che hanno funzionato soddisfando migliaia di utenti e dando loro salute e benessere.
Oggi, questo impianto termale, creato con fondi pubblici è chiuso e sta adando in rovina. In passato recente, sembrava quacosa si muovesse. Ma poi nulla Le solite chiacchere di “campagna elettorale”
Per un rilancio del settore, urge la riapertura della Terme INPS.
Però, c’è “qualcuno” che rema contro. Proprio coloro che non vogliono dividere con “altri” le acque termali.
Il Comune tace ed acconsente. Ma, sino a quando ?