
Redazione
Viterbo,13.1.25
Una volta, quando l’uso degli animali bovini, equini erano fondamentali per l’attività agricola il trasporto, la sicurezza, la caccia, la ricorrenza della Festa di S.Antonio Abate aveva massima importanza, perchè era solo in quel giorno ne era ammessa la presenza in chiesa per la loro benedizione, come fondamentale atto di ringraziamento per i loro lavoro e la loro preservazione in salute.
Oggi, che gli animali, sono diventati non più cose, ma soggetti riconosciuti come quasi famigliari, la benedizione annuale in occasione del 17 gennaio, assume forme diverse, ma comunque analoghe.
Non più animali per i lavoro, ma animali che per loro presenza in famiglia spesso colmano un vuoto affettivo, una necessità, quindi per molti, sentir essere vicino un essere vivente che da gioia e sicurezza.
Cambiano i costumi nei secoli, ma la necessità di un animale, prima, solo per il lavoro per il trasporto, adesso come soggetto capace dare affetto, resta immutata.