
Redazione
Viterbo,3.2.25
E’ bastato un annuncio dell’Assessore V.Sindaco si Viterbo Antoniozzi di aprire presso il Palazzo Gallo di Bagnaia una sede del Conservatorio Briccialdi di Terni, nonchè della possibile apertura di un secondo polo universitario nell’antico borgo, perchè più di qualche bagnaiolo avesse storto la bocca.
Certamente, Bagnaia, oggi frazione del Comune di Viterbo, già a suo tempo comune autonomo, ha in se delle caratterstiche che la rendono unica, Vedasi per tutti Villa Lante meta celebrata da secoli come tappa del tour italiano della cultura. Bagnaia, adesso,, ha bisogno dare una spallata al provincialismo che l’attanaglia, cioè la negazione a priori di ogni novità. Quella del provincialismo è una sindrome comune ad altri centri della Tuscia, città di Viterbo in testa.
Appena si scrive e si parla di novità, un minuto dopo, c’è sempre qualcuno che dice “niet”. Ma cosi non si va lontano.
L’apertura della sede di un Conservatorio presso il Palazzo Gallo è stata segnalata come un vulnus alla “bagnasionità” perchè introduce un corpo estraneo al borgo che invece deve restare ai soli bagnaioli, cosi come l’apertura di un polo universitario, si ritiene foriero di intrusioni aliene nella cultura antica del luogo.
Non è possibile far sopravvivere tali concezioni !
Averle fatte vivere per decenni ha portato all’oblio Viterbo ed i suoi dintorni. Centri a noi vicini di regione, per es,. hanno lavorato per attrarre, mentre i viterbesi si chiudevano a riccio: risultato ? Sotto gli occhi di tutti,
Indubbiamente, qualsiasi amministrazione pubblica per poter lavorare serenamente, quindi per es.,nella specie, incrementare i servizi quali parcheggi auto, l’informazione turistica e porre in atto tutto ciò che possa servire per uscire dal “bozzolo”, ha necessità di consenso unanime, proprio quello, che al contrario a loro favore cercano, gli oppositori storici a qualunque novità.
Bagnaia gode dei fondi del PNRR per riqualificare Villa Lante, ripetiamo, un polo turistico storico nei tempi andati, però dimesso negli ultimi tempi. Bagnaia ha necessità svilupparsi non solo organizzando il “focarone” del 16 gennaio, o una sfilata di carri per Carnevale, ma offrendo servizi al turista che intenda visitarla e, presto, agli studenti del Conservatorio e del futuro polo universitario.
Un invito a chiunque sia: non perpetuare a Bagnaia una cultura “bagnaiola” provinciale, piccola e gretta, ma finalmente aperta, moderna, europea.