
di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,22.4.25
Nei giorni futuri, il mondo intero avrà occasione di ricordare che le regole per la elezione papale che attualmente si celebra nelle segreta aula della Cappella Sistina è a “porte chiuse” sin dal 1270, data nella quale, per la perdurante attesa di conoscere il nuovo papa, fu il popolo viterbese che, decidendo chiudere i cardinali nel palazzo, privandoli del cibo e scoperchiando il tetto della sala, attualmente quella del Palazzo papale, fu data occasione di chiamare “Conclave” la procedura per l’elezione del Sommo pontefice.
Un primato, i viterbesi l’ebbero e gli rimane.
Si, proprio quella di aver “inventato” la regola di aver reso riservata l’elezione papale chimando conclave la “restrizione” dei Cardinali in un sol luogo. Le rigorose regole (scarsità di cibo, per es.) che furono applicate per la elezione di Gregorio X° nel 1271 (dopo una sede vacante dal 1268, pertanto il conclave più lungo della storia). Poi,però le severe “regole” del primo conclave non vennero applicate, per cui, dopo una sospensione almeno di quelle più rigorose, furono proseguite, per la sola clausura dei cardinali, solo dal 1294 da papa Celestino V° dopo un’abrogazione proposta da papa Giovanni XXI°, per, poi, definitivamente, praticarsi, come ai giorni d’oggi, da Papa Bonificacio VIII° nel 1298.
Viterbo, sarà presente nelle notizie mondiali sin dall’inizio del prossimo conclve in programma dopo la morte di Papa Francesco per essere ricordata che fu l’unica e sola Sede papale insieme a Roma, dovendosi ritenere quella di Avignone una “cattività” voluta dal Re di Francia ed ogni altra solo di residenza del pontefice, ma mai, Sede apostolica,
Non mancherà nei media di tutto il mondo di leggere citata la Città di Viterbo, come quella che vide svolgersi un’elezione papale con le procedure ancora oggi valide da sette secoli (sia pure in parte modificate, ma non troppo), cioè quella della chiusura di tutti i cardinali elettori in un luogo ristretto per evitar possibili interventi esterni di ogni tipo.