
Redazione
Viterbo,15.4.25
Dei progettati 30 kilometri di pista ciclabile, solo 4 sono stati recentemente “collaudati” dai tecnici incaricati, mentre, per il resto del percorso, non si sa quando e come, lo potrà essere. Di certo, qualcuno dei progettisti si preoccupa che possa essere considerato collaudabile un percorso ciclabile che ha previsto angoli a 90gradi, discese pericolose e spratitraffico insidioso, quindi, in dubbio l’ultimo passaggio burocratico del collaudo utile solo per sbloccare fondi e pagamenti.
E’ ovvio che l’amministrazione Frontini e gli ormai residui sparuti suoi fans gioiscano scrivendo ed annunciando che i chiacheroni da bar sono stati sconfitti, quando l’impianto ciclabile ha ottenuto il “bollino” che mancava.
Era ovvio, che i tecnici abbiano verificato che tutto sia stato eseguito a “regola d’arte” cioè la conforme pitturazione, la posa dei cartelli indicatori ed i pittogrammi sulla sede, ma non certo era loro compito verificare la necessità e l’urgenza di dotare una città collinare come Viterbo di un impianto destinato alle due ruote a trazione muscolare, cioè una bicicletta., Nessun motivo di gloriarsi per aver sperperato denaro pubblico per un’opera inutile, già, dopo pochi mesi dalla sua realizzazione, ritenuta fallimentare.
Nessun ciclista mai visto arrampicarsi sulla salita della circonvallazione ovest e nemmeno un altro a scendere a rompicollo in senso inverso. Soltanto in quel tratto di strada, fondamentale arteria di scorrimento cittadino, si è vista una riduzione di carreggiata viaria per far posto una striscia di asfaltoo dipinto in rosso, oggi, già “scialito” .
Questi non possono essere considerati successi di un’aministrazione comunale, ma danni.