Redazione

Viterbo,7.5.25
Dopo tentennamenti della Giunta comunale di Viterbo in ordine alla concessione del sito termale ad un sogetto capace gestirlo, il 30 aprile scorso, ha pubblicato la Determina che assegna a tale società “Le Rise srl” sedente in Roma, la gestione del “Bagnaccio”, cioè, la tanto cara ed apprezzata stazio termale low cost.
Quali siano i rapporti tra la predetta società ed i precedenti gestori delle “pozze” con annessi più o meno regolari impianti, non è dato conoscere, ma, per dichiarazioni rese alla stampa, la Soc. Le Rise srl, intende riaprire entro l’inizio dell’estate.
Vedremo che la promessa sarà mantenuta. Infatti, il turismo termale low cost a Viterbo, che aveva nel “Bagnaccio” il punto di forza, dopo la chiusura da circa tre anni, ha subito un arresto determinando lo spostamento degli utenti verso altre realtà fuori regione, con evidente danno di immagine del termalismo viterbese rimasto presente in forma di impianti di lusso, tutt’altro che alla borsa dei più.
Abbiamo sempre detto e ritenuto, che la presenza di un sito termale alla portata di tutti, non costituisce ipotesi di concorrenza con le predette blasonate terme viterbesi, perchè, in quest’ultime confluiscono persone interessate al benessere personale che va oltre il semplice bagno in acqua calda (vedansi prestazioni di carattere estetico, per es.) mentre l’utente delle terme del “Bagnaccio”, che si ferma in camper. va bene solo la piscina in acqua termale e poco più.
Perchè possa esserci un turismo termale a Viterbo, quindi, è necessario che l’offerta sia variata nei contenuti e nei costi.
L’esistenza delle Terme del “Bagnaccio” come le altre libere (piscine Carletti), completano un’ offerta che va dal lusso, sempre gradito ed utile per molti, che viene praticato da importanti storici stabilimenti viterbesi, al semplice “bagnetto” nella pozza.