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Adesso la solidarietà ha sei facce

L'opera realizzata con il contributo degli alunni della scuola media Fantappiè

Il Giardino della Verità intitolato a Chiara Lubich

Il Giardino della Verità intitolato a Chiara Lubich

Una grande festa tutta dedicata alla solidarietà al giardino di Porta della Verità. Quel piccolo spazio di verde appena dentro le mura del centro storico della città di Viterbo si riempie dei colori di numerose bandiere di nazioni diverse e si anima con la presenza di molti ragazzi delle scuole, di alcuni personaggi del corteo storico e di una rappresentanza dei piccoli facchini della minimacchina di Santa Rosa. La festa celebra la realizzazione di un progetto sociale, promosso dal Comune nel 2014, ideato e concretizzato dalle Acli in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “L. Fantappiè”: l’istallazione del Dado Solidale. Per l’occasione, inoltre, il giardino viene intitolato a Chiara Lubich, fondatrice del “Movimento dei Focolari” scomparsa nel 2008, ma che ancora rappresenta un importante esempio e guida spirituale. Presenti durante la mattinata molte autorità e buona parte della giunta comunale, a cominciare dal sindaco Leonardo Michelini e dal vescovo Lino Fumagalli.

Il Dado Solidale posizionato al Giardino di porta della Verità

Il Dado Solidale posizionato al Giardino di porta della Verità

Dopo le note dell’inno del sodalizio dei facchini di Santa Rosa, suonate magistralmente dalla banda musicale ‘’MusichiAmo, S. M. dell’Edera e S. M. del Paradiso’’, il presidente delle Acli di Viterbo, Renzo Salvatori, spiega entusiasta: ‘’L’idea di questo progetto è nata da un viaggio a Trieste dove abbiamo visto per la prima volta il Dado Solidale. Volevamo subito averlo anche nella nostra città perché è un esempio concreto di solidarietà. La realizzazione della nostra iniziativa è stata possibile grazie alla stretta collaborazione di tutti i settori dell’amministrazione comunale. Un grazie particolare va ai ragazzi dell’Istituto Fantappiè, sono loro le frasi impresse sulle facce del dado, e all’ex assessore Fabrizio Ferzini perché questo progetto è iniziato quando lui era in carica e Viterbo aderì all’Associazione Città per la Fraternità’’.

La cerimonia

La cerimonia

“Il tema della solidarietà non è solo religioso – sottolinea il vescovo Lino Fumagalli – ma riguarda la vita di tutti noi connotando la persona umana nei suoi rapporti sociali. Sulla quantità delle opere solidali si può misurare il grado di crescita di una società. Bisogna dare vita ad una cultura condivisa per ottenere un mondo migliore e quando ciò accade la gioia degli altri diventa anche la nostra gioia. Le frasi che si possono leggere sulle facce del dado, se concretizzate ogni giorno, scaldano il cuore. Ricordate, ragazzi, che la diversità è ricchezza’’.Dado solidale (27)

Gli studenti dell’Istituto Fantappiè raccontano le loro esperienze quotidiane di solidarietà spiegando, inoltre, cosa li abbia guidati nell’elaborazione delle sei frasi scelte per il Dado Solidale (attraverso un concorso interno alla scuola in cui sono state valutate le oltre 120 frasi presentate). “Il Dado Solidale è un progetto che dà senso al lavoro della scuola che inizia all’interno delle classi e continua anche dopo il suono della campanella – aggiunge il dirigente scolastico dell’Istituto Fantappiè Alessandro Ernestini -. Bisogna riconoscere che la scuola è un elemento importante per la comunità, capace di lavorare sul territorio insieme alle varie associazioni, come le Acli, e agli organi amministrativi”.

‘’Questa giornata è un momento che entra nella storia della città – conclude il sindaco Leonardo Michelini -. Il progetto all’inizio, a dire la verità, non sembrava molto realizzabile, forse perché troppo legato in apparenza alla sfera religiosa, ma i messaggi che il Dado Solidale trasmette sono laici e dal valore universale’’.

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