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Ecco perchè il gasolio costa oggi più della benzina

Non motivi politici, ma industriali

Redazione

Ripubblichiamo quanto già pubblicato il 17 settembre scorso alla luce dei nuovi sviluppi che prenderà il nuovo Governo, cioè, la probabile nazionalizzazione dell’impianto di Priolo di proprietà russa.

Viterbo -Molti automobilisti si chiedono perché il gasolio, da qualche giorno, costa quasi dieci centesimi in più della benzina e mordono di rabbia perché la loro vettura diesel, comprata proprio per usare un carburante “povero”, adesso si trova penalizzata rispetto quelle con motore a benzina.

Qualche malevolo pensa che sia una manovra politica per scoraggiare l’uso del diesel accusato ingiustamente essere maggiore produttore di inquinanti (quando non è vero), ma la “verita” è stata svelata dal presidente di Unem – Unione energie per la mobilità- Claudio Spinaci, in una intervista al Messaggero.
Secondo il presidente Spinaci, che parla così al Il Messaggero sulla questione diesel e benzina, la ragione dell’aumento del gasolio è perchèi: “Normalmente, in questa parte dell’anno, la domanda di benzina per la mobilità privata tende a calare, mentre quella del gasolio ad aumentare, visto il suo impiego non solo nel trasporto, ma anche nel riscaldamento e, in alcuni casi, anche se limitati, per la produzione di energia.“
Aggiunge sulla questione rincari: “il differenziale di prezzo tra i due prodotti poteva raggiungere i 3-4 centesimi di euro per litro a favore del gasolio, e veniva più che compensato dagli 11 centesimi in meno di accisa che gravano su questo prodotto“. Poi, la guerra Russo/Ucraina:“minore disponibilità di gasolio, dovuta in larga parte al venir meno delle importazioni russe, da cui l’Europa dipende per circa il 30% del suo fabbisogno, 25 milioni di tonnellate all’anno.“
La preoccupazione viene anche per la questione della chiusura della raffineria italo russa Isab-Lukoil di Priolo in Siracusa che si vede come uno sparti acque importante il prezzo di Benzina e Diesel, visto lo stop del 5 dicembre previsto dalle sanzioni. Infatti, la raffineria di Priolo rappresenta il 20% della capacità di raffinazione italiana ed è un importante produttore di gasolio.
Spinaci conclude con un auspicio e, precisamente, sia la cosa più urgente da fare subito quella di assicurare la continuità operativa dell’azienda di Priolo, chiarendo ufficialmente che non si tratta di un’azienda soggetta a sanzioni, ma fornendole le necessarie garanzie finanziarie per poter tornare a operare sul mercato internazionale del greggio e proseguire l’attività, senza necessità di utilizzare greggio russo.
Un altro problema che dovrà risolvere il nascente governo italiano dopo il 25 settembre…

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