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Da due anni aspettano la liquidazione

Giancarlo Bandini

Giancarlo Bandini

“Siamo in pensione dal 1 aprile 2011 e, a distanza di due anni, l’associazione per la quale abbiamo lavorato non ci ha ancora corrisposto il trattamento di fine rapporto e le differenze retributive concordate. Questo, considerata la situazione attuale del Paese, potrebbe sembrare qualcosa di normale, all’ordine del giorno, se solo si fosse trattato di un’azienda di piccole dimensioni; ma quando si parla di una associazione come l’Ascom di  Viterbo allora siamo al paradosso”. E’ questo il grido di dolore lanciato da Giancarlo Bandini e Fernanda Piergentili, due ex impiegati che, dopo circa quaranta anni di servizio, sono dovuti ricorrere alle vie legali attraverso decreti ingiuntivi e pignoramenti presso vari istituti bancari e clienti dell’associazione per veder riconosciuti i propri diritti.

“Prima di giungere a questo, abbiamo contattato la sede Ascom di Viterbo – aggiungono – che ci ha comunicato l’indisponibilità del denaro per far fronte al nostro diritto, e il successivo invio dei documenti alla Confcommercio nazionale, così da rendere nota la nostra situazione all’alta dirigenza. Oggi ci vediamo costretti a divulgare il nostro dramma perché nessuna risposta ci è pervenuta, e la patata bollente (se così può essere chiamato il Tfr spettante a impiegati che hanno offerto il loro lavoro per quarant’anni) continua ad essere passata  dalla sede nazionale a quella di Viterbo e viceversa”.

I due proseguono: “La domanda che ci poniamo è:  per quale motivo una associazione importante come la Confcommercio, dopo averci accantonato il Tfr (correttamente riportato sui vari bilanci)  non è in grado di corrisponderlo? Abbiamo richiesto più volte un piano di rientro, ma l’esasperazione ci ha portato fin qui, sperando finalmente di risolvere qualcosa, di poter vedere tutelato il nostro diritto dopo anni di onesta e corretta collaborazione. Attraverso le vie legali già adite, e ora con questa denuncia, ci auguriamo che la dirigenza locale prenda in mano la nostra situazione e la definisca in tempi congrui, evitando problemi ai colleghi attualmente occupati. Dopo quaranta anni di lavoro ci aspettavamo un po’ più di rispetto e una maggior considerazione”.

Già. E l’Ascom cosa risponde?

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19   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Si facesse dare una mano dal suo vecchio amicone Peppe Bucia Fioroni, il Sor Bandini.

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