14102024Headline:

La raccolta differenziata non decolla

I cassonetti dell'isola vicino alle Terme...

I cassonetti dell’isola vicino alle Terme…

Raccolta differenziata. Dunque, in tanti si lamentano. Ma analizzando bene i dati forse la domanda da porsi è un’altra. Lavorano male gli operai o sono i cittadini i veri sporcaccioni? E ancora, sarà mica la solita storia del cane che si morde la coda?

Già, perché il cambiamento c’è stato. Il cosiddetto passaggio dalla busta unica ai tanti (c’è chi dice troppi) secchi dentro casa. E come ogni cambiamento ha portato confusione. Un po’ vuoi per la mancanza di informazione (anche in questo caso sono molti a sostenerlo). Un po’ per pigrizia, pigrizia mentale. Un po’ perché le novità si accettano quando sono positive. E non certo quando si suda e le bollette lievitano, invece di diminuire.

...idem a Monterazzano

…idem a Monterazzano

Ecco, quindi la faccenda va ragionata. Ancora prima di rivederla o criticarla. E non c’è miglior modo se non quello di analizzare zona per zona le varie criticità. Il primo parere arriva da lontano, da Monterazzano. Quella fetta verde di Viterbo che si allarga sulla strada diretta a Tuscania. “Nella nostra oasi ecologica nessun addetto passa da giorni – sostiene Francesco Simoncini, ex consigliere comunale – I cassonetti sono al collasso, e quindi si lasciano i rifiuti fuori. Cosa succederà quest’estate tra possibili incendi e animali a spasso? A un chilometro da noi c’è Santa Caterina, e lì le cose vanno alla grande. Perché? È inspiegabile”.

E dopo la lamentela c’è l’appello. A cuore aperto. Nata per preservare una parte determinante del patrimonio storico locale. “Fatevi sentire dai vostri vicini – dice un signore che si presenta in forma anonima – Riunitevi in comitati, presidiate la vostra isola, verificate chi e come la utilizza. Di chi pensiate sia il territorio in cui vivete se non vostro? Stimolate gli operatori di Viterbo Ambiente a ritirare tutto. All’isola di prossimità delle Terme stiamo facendo questo, con molta fatica ma con grandi risultati”.

Veleno per topi vicino al canile

Veleno per topi vicino al canile

Tocca poi ad una frazione, Bagnaia. Cuore verde della città, nonché meta di migliaia di turisti ogni anno. “Da quando è stata realizzata l’isola la situazione è tragica – dice Elvia Viglino – E’ stata posizionata su strada Romana, in un sentiero sterrato che percorro da trent’anni. I consorziati lo tenevano come un gioiello. Ora è una discarica a cielo aperto. Con divani, quintali di bottiglie, sacchi sparsi ovunque, fuochi improvvisi che rilasciano diossina. Mi domando come sia possibile”.

Se non bastasse a due passi da questo disastro ci sta il canile, che proprio la Viglino gestisce con amore unico insieme ad altri volontari. “Abbiamo addirittura trovato veleno per topi – prosegue – Gli operai ogni volta che gli telefoniamo arrivano di corsa. Quindi non me la sento di dare la colpa a loro. Siamo noi gli incivili. E non dico noi viterbesi, non mi importa da dove arrivino a portare la mondezza. Dico solo che stiamo parlando di gente schifosa. Che merita di vivere nella merda che getta nel bosco. È ora di cambiare certe teste”.

Il messaggio è partito. Ora si attendono risposte, e da tutti.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    D’accordissimo, però non comprendiamo come nessuno faccia caso alla monnezza che Filippo Rossi da Trieste ha scaricato, scarica e scaricherà impunemente a Palazzo dei Priori.

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