Redazione
Viterbo,18.8.25
Alcuni camminatori amanti della Palanzana riferiscono aver trovato in sulla vetta (quota 802 slm) una bandiera della Palestina.
Certemente non cittadini palestinesi in fuga hanno avuto l’occasione portarsi dietro una loro bandiera nazionale, ma di sicuro qualche fans di questa martoriata regione del mondo.
Questo giornale rispetta le idee di tutti, per cui nessun commento positivo o negtivo sulla estemporanea “‘inizitiva” di qualcuno, sarà espressa.
L’unico commento è, che “violare” una vetta sulla quale esiste da un secolo una croce simbolo dell’occidente, con una bandiera di uno stato estero “putroppo” martoriato ed in guerra, proprio non c’entra.
Fare politica su un sentiero del CAI non è nella logica dei suoi soci e di quanti ascendono alla vetta della Palanzana per dimenticare per un attimo il presente alla vista che questo luogo impone.
Un fastidio, quindi, doversi calare nell’attualità e pertanto non godersi appieno la serenità che l’ascensione prima e il fermasi ad ammirare il panorama.
Nessuna bandiera deve essere issata in una vetta, nemmeno quella nazionale italiana.
La natura è “cosa” internazionale, non deve avere bandiere di alcuno stato esistente.
In definitiva, aver collocato un simbolo politico in vetta ad un monte è il tradimento alla internazionalità della natura e, se poi, collocare una bandiera specifica ha un qualche significato di preferenza di uno stato o di un altro, il giudizio da dare è solo : “pollice verso”
