«Vista l’attualità dell’argomento e l’impatto sociale che il fenomeno della disoccupazione giovanile riveste in un periodo, come il nostro, tanto critico per il mondo del lavoro, abbiamo deciso di creare un momento di dibattito che ci permetta di indagare a fondo sul contratto di apprendistato». Stefano Signori, presidente di Confartigianato Imprese di Viterbo, spiega i motivi che hanno spinto l’associazione a organizzare un convegno incentrato su uno strumento rivolto ai giovani, invitando Antonino Galloni, noto economista e membro effettivo del collegio dei sindaci dell’Inps. Realizzato in collaborazione con il Deim (Dipartimento di Economia e Impresa) dell’Università della Tuscia, il consiglio provinciale dei Consulenti del lavoro di Viterbo e l’Eblart (Ente bilaterale del Lazio per l’artigianato), il convegno si terrà oggi, alle ore 16, presso l’aula magna del rettorato dell’università.
In un periodo fortemente caratterizzato dall’assenza di lavoro, soprattutto per le fasce più giovani e più duramente colpite dal disagio e dal senso di scoraggiamento, l’apprendistato sembra rappresentare una speranza per i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che vogliono acquisire una qualifica professionale. L’apprendistato regola un rapporto di lavoro in cui l’azienda s’impegna ad addestrare l’apprendista, attraverso fasi di insegnamento pratico e tecnico-professionale.
«L’obiettivo del contratto di apprendistato – spiega Signori – è la formazione, un ambito per troppo tempo dimenticato nel nostro Paese. Per sperare di tornare ad essere competitivi a livello produttivo è fondamentale tornare a formare i nostri giovani affinché siano pienamente in grado di affrontare il mercato del lavoro. In poche parole dobbiamo preparare i ragazzi al lavoro e non solo alla singola e specifica attività lavorativa».
Insieme all’economista Galloni, interverranno al dibattito Alessandro Ruggieri, direttore del Deim, Giuseppe D’Angelo, presidente del Consiglio provinciale Consulenti del lavoro e Alessandra Bianchi, presidente dell’Eblart.
L’ottuso Barelli ha fatto l’apprendista alla bottega di trasformismo gestita da Filippo Rossi da Trieste. Si vedono (purtroppo per noi) i risultati.