14102024Headline:

Dimissioni Meroi: o accordo o giunta tecnica

Il presidente Marcello Meroi

Il presidente Marcello Meroi

La buona notizia è che almeno il problema dei precari è stato rimandato. Non risolto, rimandato a fine marzo, attraverso un accordo politico e delle determine dirigenziali. Così i quaranta lavoratori in scadenza avranno qualche settimana di respiro. In Provincia resta però un’altra corsa contro il tempo da affrontare, e ormai restano appena 24 ore. Domani, infatti, scadrà il termine previsto dalla legge e le dimissioni del presidente Marcello Meroi diventeranno effettive, aprendo le porte del primo piano di palazzo Gentili al commissario prefettizio. A meno che.
A meno che non si riesca in queste poche ore a trovare quell’accordo che la maggioranza cerca (o avrebbe dovuto cercare) da venti giorni a questa parte – cioé dalla presentazione delle dimissioni presidenziali – o magari da tre anni, viste le crisi, le polemiche e le ripicche che hanno attanagliato l’amministrazione Meroi sin dai suoi primi vagiti.
Le riunioni si susseguono. L’ipotesi è quella di sottoscrivere formalmente un patto per ridurre i posti in giunta (e dunque i costi) entro tre mesi, facendo passare così senza troppi scossoni le elezioni europee e la relativa campagna elettorale. Una soluzione che piace a Udc e Fratelli d’Italia ma che non trova troppi estimatori nel Nuovo Centrodestra. E’ un muro contro muro, con posizioni spesso ingiustificabili, che a questo punto potrebbero spingere lo stesso presidente a sparigliare le carte.
Già, perché Meroi è pronto a togliere dal cassetto la sua proposta estrema: via i politici dalla giunta, visto che la politica ha fallito, e dentro tre o quattro tecnici. Per dare continuità all’attività amministrativa, gestire i fondi in cassa (oltre 11 milioni tra mutui per scuole e strade e la prima tranche dei fondi per i danni dell’alluvione del 2012). E magari per drenare qualche voto anche dalla minoranza, che a palazzo Gentili non è mai stata pregiuizialmente contro il presidente. Anche i nomi dei tecnici sarebbero stati individuati, e chissà che davanti alla minaccia di perdere tutte le poltrone, la maggioranza non riesca a produrre un patto della concordia. Meglio tardi che mani: ancora 24 ore.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    E poi dicono che le province sono enti inutili e sciupadanari…

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