Voleva mezza Viterbo in galera. Quella che, a suo dire, rubava e intascava tangenti. Aveva messo insieme giornalismo d’assalto, politica e giustizialismo quando era direttore di Nuovo Viterbo oggi prima, e L’Opinione di Viterbo poi.
Sui giornali da lui diretti osannava gli amici e uccideva i nemici, senza se e senza ma. Non limitandosi solo a questo. Ma spesso agendo anche per creare la notizia e cercando finanziamenti per i suoi giornali (come dimostrano le inchieste giudiziarie in corso da parte della magistratura viterbese) in maniera più o meno lecita.
Stamattina alle 8,30 hanno suonato alla sua porta di casa di via Monte Grappa gli agenti della Polstrada viterbese per eseguire un ordine di cattura emesso dal Gip Francesco Rigato.
A carico di Gianlorenzo, già indagato in tre diverse indagini della procura viterbese, sarebbero infatti emersi fatti e reati nuovi rispetto a quelli già ipotizzati dal pm Massimiliano Siddi. In particolare, stando ai nuovi capi di imputazione, il giornalista avrebbe tentato di corrompere l’ex assessore provinciale Paolo Bianchini e avrebbe minacciato a più riprese la moglie dell’ex consigliere regionale del Pdl Francesco Battistoni, fermandola più volte davanti alla scuola dover accompagnava i propri figli.
Di questo anonimo pezzullo è apprezzabile soprattutto il tono pacato ispirato al più genuino garantismo. Complimenti.