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Le gravi omissioni della giunta Marini

Giulio Marini

Giulio Marini

Il Comune sapeva. Sin da inizio anno i conti con Esattorie Spa non tornavano affatto. Tanto che già il 14 febbraio 2013 il ragioniere capo Stefano Quintarelli scrive alla società di riscossione preannunciando l’avvio delle procedure di rescissione del contratto, dopo aver inviato diffide e solleciti. Lo riporta nero su bianco la relazione dei revisori dei conti firmata il 19 febbraio. Eppure, nei fatti, l’allontanamento avverrà solo quattro mesi dopo: il 19 giugno, a opera della nuova giunta guidata da Leonardo Michelini, e insediatasi appena cinque giorni prima. E allora, la domanda vien da sé: perché si sono attese sedici settimane prima di rescindere la convenzione, lasciano che Esattorie continuasse a riscuotere e a non versare nelle casse dell’ente? Quanto soldi Palazzo dei Priori ha perso in quei mesi?

Ma andiamo per ordine.  Partiamo dalla Tarsu. “A fronte di un importo accertato di 7.820.000 euro (relativi al 2012, ndr), alla data del 14 febbraio 2013 risultano incassati 1.701.419 euro, con un residuo attivo di 6.118580 euro”, scrivono i revisori. E ancora: “A fronte di un importo riscosso alla data del 30 settembre 2012 dalla stessa Esattorie di euro 4.143.491, il 14 febbraio 2013 risultano versati al Comune solo 1.701.419. Risulta evidente, quindi, che il residuo attivo Tarsu – continuano – oltre alla componente fisiologica rappresentata dal mancato pagamento da parte dei soggetti passivi della tassa, deriva per la gran parte dal mancato riversamento da parte del concessionario per la riscossione delle somme incassate, in violazione delle pattuizioni previste dalla convenzione”.

Il 28 gennaio Esattorie scrive al Comune comunicando che “l’importo complessivo da versare all’ente a chiusura di tutto il pregresso è di euro 4.453.617 (di cui 3.640.365 relativi alla Tarsu. Nella stessa lettera viene proposto un versamento in otto rate mensili di euro 556.702 a decorrere dal 28 febbraio. A garanzia del versamento, oltre alla polizza fideiussoria, viene dichiarata la disponibilità a concedere ipoteca volontaria sugli immobili di proprietà della stessa società, iscritti in bilancio per 7.935.440 euro, a semplice richiesta in caso di mancato versamento anche di una sola rata mensile.

Il 29 gennaio Quintarelli, visto il “ripetuto omesso versamento al Comune”, diffida ad adempiere per i versamenti “di ogni e qualunque somma incassata a tutto il 31 dicembre 2012 entro e non oltre il termine ultimo delle 12 dell’11 febbraio 2013”, sottolineando che “in caso di inadempimento alla presente diffida, il Comune è legittimato a esercitare l’eventuale facoltà di recesso unilaterale del contratto”.

Cosa che avviene il 14 febbraio quando, di fronte al mancato pagamento, Quintarelli torna a scrivere e “viene formalmente comunicato alla società l’avvio del procedimento amministrativo di recesso unilaterale”. Ebbene, il recesso è poi avvenuto solo a metà giugno con la nuova giunta. Delle otto rate solo due sono state pagate da Esattorie. La polizza fideiussoria è risultata inesigibile (con tanto di citazione in giudizio per Comune e Esattorie da parte della compagnia Atradius). Dell’ipoteca sugli immobili non si è saputo più nulla. C’è altro da aggiungere?

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12   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Si attende ancora, spasmodicamente o quasi, la replica sagace e furbetta dell’ex autista di Perugi ed ex sindaco. Si esprima nel solito vernacolo, ma si esprima, cribbio!

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