Stavolta è basket vero. Verissimo. Nella finale del memorial intitolato a Gino Pucciarelli, la Stella Azzurra ritrova la Luiss Roma, l’avversaria di sempre, quella battuta nell’indimenticabile gara 3 dei play off per la serie B di due anni fa. La batte (66-61 il finale) e conquista il trofeo, ma soprattutto dìmostra al primo test realmente importante di aver cambiato pelle rispetto alla squadra spesso abulica e spenta della scorsa stagione. Il successo (che comunque fa sempre piacere) conta poco dato il carattere amichevole (fino a un certo punto…) della contesa: conta l’approccio mentale, la dedizione, la grinta che tutti ci mettono anche sul più insignificante dei palloni. Contano l’aggressività e l’intensità. E questi aspetti, fondamentali nel corso della regular season, sono già presenti e costanti in tutto lo sviluppo della gara. Anche nelle fasi in cui la stanchezza si fa sentire, la lettura non è più lucida e gli avversari buttano in campo ogni stilla di energia perché a perdere, pure in un torneo precampionato, non ci sta nessuno.
Parte contratta la Stella, ma non è che la Luiss faccia molto di più. Il punteggio è basso e alla fine dei primi 10′ il tabellone segna 14-15 a favore degli universitari romani. Il meglio sul piano tecnico e tattico si vede nella seconda e soprattutto nella terza frazione: Viterbo comincia a giocare in velocità (al momento sembrano queste le fasi in cui il team di Umberto Fanciullo si esprime meglio) e per gli ospiti il declino è inesorabile. All’intervallo lungo i biancostellati sono avanti 31-26 e il margine è decisamente più ampio dopo mezz’ora di gioco: 51 – 38 e match apparentemente chiuso.
E invece le cose non stanno così. La Luiss costruisce la rimonta grazie alla buona prova del solito Kavaric e dell’ex Chiatti (Jack riceverà poi il riconoscimento come miglior giocatore del torneo) e soprattutto grazie ad una valanga di tiri liberi: tre giocatori fuori per raggiunto limite di falli (Marcante, Marsili e Giancarli) appaiono decisamente un numero troppo elevato per una match che, seppure giustamente combattuto, resta pur sempre un test di preparazione. A un minuto esatto dalla sirena finale, si concretizza l’aggancio: 61 – 61. C’è il timore di veder sfuggire una vittoria largamente meritata e invece, per fortuna, l’ultimo giro di lancetta è tutto di marca viterbese: 66-61, trofeo in bacheca e arrivederci in campionato. Per la cronaca, il terzo posto va alla Pallacanestro Lazio che supera nella finalina l’Apdb Roma (83-69).
Qualche nota sui singoli? Nella due giorni del Palamalè, a turno, tutti danno un contributo significativo. Una menzione particolare per Mathlouthi e Cianci; bene anche Rovere, Peroni, Marcante e Marsili. L’imperativo è uno solo: continuare a lavorare sodo e crescere di squadra, oltre che singolarmente. In settimana altri due amichevoli: mercoledì a Roma, venerdì in casa contro Orvieto.