Giù il sipario. Nella speranza che la trama non risulti simile all’omonima pellicola di Raffaello Matarazzo (1940, Astra film). Il bando comunale della prossima stagione teatrale è stato assegnato. Amen. E parallelamente sono partite le consuete voci di corridoio (fronte scontenti, manco a dirlo).
Ma andiamo per ordine. Gli otto spettacoli sono affidati a Patrizia Natali. Una dal curriculum lungo così. Che sta dentro certi meccanismi da sempre. Che ha saputo gestire patate bollenti quali diverse stagioni estive di Ferento (con budget sicuramente non sconvolgenti, soprattutto negli ultimi tempi). Che, in sostanza, conosce il lavoro e sa come muoversi. Una professionista. Ok, ancora non è chiaro cosa ci sia in cartellone, ma difficilmente si andrà incontro a eventi senza capo ne’ coda. E fin qua nulla da obiettare. Anche perché tutti i riflettori erano puntati sulla cordata più vicina a Caffeina (così almeno si vocifera), la quale esce sconfitta, togliendo da qualsiasi imbarazzo l’amministrazione.
Anzi, proprio qui risiede la grande novità. In quanto il trionfo delle Natali coincide con la caduta di Porri. Il quale evidentemente non ha trovato terreno fertile tra le fila del sindaco Michelini, come invece succedeva sovente ai tempi di Marini. A nulla è valsa pertanto l’alleanza politiculturale stipulata con le frange (a parlare sono sempre uccellini) del festival del libro estivo viterbese.
Nell’attesa di sapere chi salirà sul palco di Santa Maria in Gradi comunque qualche considerazione si può tranquillamente fare. Anche perché se è vero che uno sorride, almeno in tre stanno piangendo. L’entourage di Gianmaria Cervo ad esempio si era preparato alla corsa cavalcando cavalli di primissima qualità. Su tutti Giancarlo Giannini. Così come la tentata fuga della Gala eventi poteva vantare nomi di assoluto blasone. Ecco quindi che, nello sconforto e nello scontento, si ipotizza già un abbocco di ricorso. Che però, smaltita la sbornia da sconfitta, difficilmente verrà presentato in quanto la qualità di questo, piuttosto che di quello, rientra più nella soggettività che nell’oggettività. Semmai in futuro sarebbe bene rivedere un bando che è rimasto pressoché invariato (e a dirla tutta fin troppo leggerino) nonostante il passaggio di consegna tra i primi cittadini di cui sopra. E in ballo, va ricordato, non c’è solo la stagione teatrale, ma anche sessantamila euro.
Ecco, forse l’unica nota negativa del lettore neutrale potrebbe risiedere nell’economicità del discorso. In quanto la Natali risulta spalleggiata da tale Ercole Palmieri. Che forse non sarà così noto nella Tuscia, ma è un produttore di tutto rispetto del comprensorio capitolino. Qualora le proposte tra le parti si fossero equiparate, c’è chi avrebbe preferito veder investire risorse su realtà locali. Alcuni dei soldi di Viterbo finiranno a Roma, per farla breve. E difficilmente torneranno. Al massimo, come contropartita, si potrebbero chiedere due camion in meno di mondezza. Ma questa è un’altra storia.
Per farla breve, la cordata che si è onestamente aggiudicata la stagione teatrale è composta anche e soprattutto da viterbesi. Si documenti, caro Mecorio, si documenti…