27042024Headline:

God save Matteo Renzi

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Ho seguito con interesse quanto avvenuto nell’ultima settimana. E dai fatti ho avuto, purtroppo, solo amare conferme. Vale a dire che cambiare l’Italia è impresa difficilissima. Giacché, al di là delle chiacchiere, le lobbies resistono e fanno le barricate (magari riempiendosi la bocca di paroloni altisonanti) pur di non cambiare nulla.

Non so se quella approvata venerdì scorso è una buona riforma. Questo lo si vedrà col tempo. Si poteva fare meglio? Sicuramente sì, ma in un altro clima. So però di sicuro che stavolta è stato fatto il primo passo. Dopo trent’anni di inutili discussioni, che hanno coinvolto intere generazioni di politici, e che non hanno portato a nulla.

In quello che è accaduto in questi giorni c’è tutta la problematica italiana. Che, come ha sottolineato lo stesso Mario Draghi, presidente della Bce, deve fare le riforme. E lo deve fare in fretta. Il che, in termini brutali, vuol dire che lo Stato deve essere ridisegnato. E soprattutto vanno eliminate tutte quelle incrostazioni pluriennali che hanno portato ad ormai insopportabili situazioni di privilegio da parte di alcuni a danno di altri.

Ecco perché l’impresa è improba. E l’amarezza più grande (almeno da parte mia) di questi giorni sta nel fatto che proprio quel movimento che avrebbe dovuto portare un vento di novità nella politica italiana, ovverosia i seguaci del guru Beppe Grillo, si è speso fino alla morte e con dubbio stile per un gioco allo sfascio che avrebbe lasciato solo macerie (la stessa cosa dicasi per Sel, ormai fuori dalla storia, il cui unico obiettivo è la propria sopravvivenza).

A Metteo Renzi, comunque la pensiate, va comunque riconosciuto il merito di aver marciato spedito verso il traguardo e di non essersi fatto impantanare nelle pastoie dei compromessi al ribasso (tipici dell’italian style). E lo stesso merito va dato anche a quel Silvio Berlusconi (di cui il sottoscritto ha sempre pensato tutto il male possibile) che forse per la prima volta è riuscito a mettere l’Italia davanti ai propri interessi.

Certo è che l’attuale presidente del Consiglio è ormai entrato nel mirino di molte lobbies. Perché ha sempre manifestato la volontà di scardinare quel sistema che né Berlusconi, né Monti, né Letta (Enrico) hanno avuto il coraggio di sfiorare. Ci riuscirà? Difficile dirlo, perché la guerra è appena cominciata e c’è chi è disposto a fare di tutto, e anche di più, per mantenere lo status quo.

Per questo tutti coloro che vogliono cambiare davvero e che desiderano lasciare un Paese migliore alle generazioni future non hanno che da implorare: God save Matteo Renzi.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

2   Commenti

  1. Massimiliano Forieri ha detto:

    Lo slancio di Renzi (ammettendo sia genuino e non pilotato da banche e gruppi finanziari tipo quello di De Benedetti) rischia di esaurirsi prima di aver concluso qualcosa di veramente utile per l’Italia e la sua economia. Pane e senato non si mangia, le riforme istituzionali avrebbero dovuto essere in fondo alla scaletta. E talmente ovvio che tutti noi ci sentiamo scemi a sottolinearlo, ed il fatto che le riforme che gli italiani attendono da decenni non si vedano sta facendo rapidamente calare la fiducia anche in questo governo.

  2. Hunter McCoy ha detto:

    FIschia che articolo! Ti meriti il premio Sandro Bondi 2014 per la tenacia. Alla consegna anche una pacca da Sallusti per l’impegno profuso.
    Un pappetta di idiozie tali ti aspetti di sentirla al baretto sotto casa, dal tizio che ha appena trangugiato un campari, non in un giornale diretto da quella che dovrebbe essere la firma di punta del giornalismo viterbese.
    Draghi, caro Sassi, ha detto di accelerare con le riforme, è vero, ma ha anche imposto la cessione della sovranità nazionale. Cioè la delocalizzazione della nostra economia nelle mani dell’oligarchia sovranazionale. Elogiare il suo diktat è quantomeno criminale (e mi permetta, ingenuo)
    Mi faccia capire: escono i dati del Pil nel secondo trimestre e l’Italia è nuovamente in recessione. Matteo Renzi aveva promesso una riforma al mese e non ha fatto una beneamata minchia. Nonostante tutto, l’urgenza è di far diventare l’Italia una repubblica presidenziale con Senatori non eletti dai cittadini. La colpa è del Movimento 5 Stelle? Davvero? Lei sa che De Bortoli ha parlato di prelievo forzoso in arrivo per ‘sti 4 scemi degli Italiani? Lei sa che Scalfari (uno che col potere ha sempre fatto comunella) ha invocato l’intervento della Troika e questo farebbe il paio con la vergognosa dichiarazione di Draghi che a lei è piaciuta tanto?
    E poi idolatrare Renzi che nel patto del Nazareno ha schifosamente intrallazzato con Berlusconi per riscrivere la Costituzione, salvare Mediaset dal processo e B. da altre magagne legali è come pulirsi dalla merda scrollandosi le spalle: inutile!

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da