Con una pennellata si possono coprire un sacco di cose. La striscia di sporco sul muro di casa. Un’altra pennellata, nata storta su di una tela. Il “vaffa” inciso da qualche simpatico artista notturno sulla fiancata della Panda nuova. E volendo anche la disoccupazione. O meglio, attraverso l’espressione della propria fantasia, tempere, pastelli, e inchiostri vari alla mano, si può tentare di colmare un vuoto cosmico dai risvolti tragici quale è appunto l’assenza di lavoro.
E questo è stato l’obiettivo (chi li conosce giurerebbe anche centrato) del progetto Sketch your life. Sviluppato all’interno del contenitore denominato Eureca (per ogni lettera seguirebbe un puntino) e messo in pratica da tre teste fumanti del territorio. Nel ruolo di coach Francesco Mecorio. Trainer Francesca Proietti Sorbini. Legale rappresentante Valentina Pietroni. E per quanti si fossero chiesti cosa ci faccia una legale, basti sapere che il tutto rientra nel piano di finanziamenti dell’Agenzia nazionale giovani, all’interno del programma Gioventù in Azione (ora in chiusura, ma già sostituito dal simile Erasmus plus). Quindi certe cose occorre di gestirle con criterio.
Di cosa si tratta? Dodici persone, di età compresa tra i 17 e i 30 anni, han realizzato fumetti. Strisce settimanali diffuse sul web (Facebook e blog), ma anche tangibili. Su carta. Quella che poi sarà esposta da domani all’interno dei locali della sede Eureca (via Del teatro nuovo). Preceduta da conferenza stampa (ore 17.30), e lì ubicata per lunghi dieci giorni. Basta uno squillo e il tipo di turno apre i cancelli della mostra.
“È l’ultima tappa di un percorso nato a gennaio – dice la Pietroni – Dopo altre due esposizioni. Il tema della disoccupazione ha portato ad interessanti riflessioni. E devo ammettere che il disegno senza dubbio ha tirato fuori dai partecipanti lati e peculiarità incredibili. Stupendo il lavoro di gruppo. Interessante l’intreccio tra persone di età diversa”.
Insomma. Gli Eurosketchers sono giunti al capolinea. Quanto di buono prodotto sta a disposizione dell’umanità. Magari qualcuno ha pure trovato lavoro nel frattempo. Di sicuro però nel bagaglio di ogni partecipante rimarrà a lungo un’esperienza formativa piacevole e dai contorni inediti.
