29042024Headline:

“Una discarica speciale non serve alla Tuscia”

L'assessore Paolo Equitani

L’assessore Paolo Equitani

Altra mondezza in arrivo? Magari no, magari non subito, e però il rischio c’è, e se lo dice l’assessore provinciale (e vicepresidente) Paolo Equitani c’è da drizzare le orecchie. Perché Equitani è una specie di sentinella, che dall’osservatorio privilegiato di palazzo Gentili negli ultimi mesi ha assistito alle manovre romane più o meno losche che hanno portato nella Tuscia i rifiuti della capitale e dei dintorni. Stavolta l’allarme è diverso, magari meno urgente ma comunque da monitorare con attenzione. Tant’è che pure l’ex sindaco Giulio Marini ha orientato le antenne.

Si parla di costruire una discarica (un’altra), nel territorio del comune di Viterbo, zona sud, ai confini con Vetralla, in località pian di Casasole, che tutti però chiamano Valle dei Pozzi. E attenzione, perché semmai si facesse, questo non sarebbe mica un mondezzaio qualunque. Si parla di rifiuti speciali “non pericolosi”. “Cosa sono? Fanghi, residui industriali, liquami. Di certo, non profumi francesi”, dice Equitani.

E allora vale la pena ricostruire la storia. Con due premesse: nella Tuscia di discarica di questo genere ce n’è già una, che sta entrando in servizio a Civita Castellana, e tutto sommato non sembra che questo territorio abbia talmente tante industrie da giustificare la costruzione di un altro impianto. A meno che – modalità maliziosa attiva – non finisca per accogliere le produzioni di altre province, ma in questo caso, come la mettiamo con il famigerato “principio di prossimità”, che obbligherebbe a conferire soltanto rifiuti prodotti in loco e non altrove?

La storia allora: “Già nel 2012 avanzammo alla Regione le nostre perplessità – spiega Equitani – e sembrava che fossero state recepite. Adesso invece veniamo a sapere che il discorso è ancora aperto, e la realizzazione dell’impianto possibile”. Da notare – ancora modalità maliziosa – che dal 2012 ad oggi in Regione è cambiata una cosa: l’amministrazione. Prosegue Equitani: “La località individuata per la discarica ora ospita una cava di pozzolana, ma parliamo di un zona agricola di valore, sotto vincolo idrogeologico e classifica zona sismica, senza dimenticare che nel sottosuolo sono presenti preziose riserve idriche”.

Non ci sono soltanto le sacrosante ragioni ambientali, comunque, a giustificare la contrarietà della Provincia C’è la questione viaria, con collegamenti non idonei per sostenere il traffico pesante da e verso l’ipotetica discarica: le strade da quelle parti sono strette, e ci sarebbe anche un ponticello da attraversare. Senza dimenticare gli aspetti economici della faccenda.

“Pensavamo che l’idea fosse stata archiviata a suo tempo – conclude Equitani – ma ora dalla Regione l’hanno ritirata fuori, ordinando un supplemento d’indagine. Noi ci opporremo con tutte le forze e in tutte le sedi, perché siamo convinti che questa discarica non serva proprio”. E anche Giulio Marini ricorda che, sempre nel 2012, anche il consiglio comunale votò contro questa ipotesi, e si appella al suo successore Michelini affinché faccia lo stesso. Nella speranza che stavolta si possa finalmente vincere una battaglia, nell’acerrima battaglia dei rifiuti che la Tuscia combatte contro Roma, e contro certi poteri.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da