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Per Andrea Di Luisa la vittoria più facile

Di Luisa sul ring esulta: l'avversario ha rinunciato

Di Luisa sul ring esulta: l’avversario ha rinunciato

Altro che Cibali: clamoroso al PalaMalè. Andrea Di Luisa torna campione italiano dei supermedi senza combattere: il suo avversario Diego Velardo si è rifiutato di scendere sul ring all’ultimo momento. Laddove “ultimo” significa davvero ultimo, dopo cioè la chiamata dello speaker, Di Luisa che lo aspettava all’angolo, la musica a palla e il fumo di presentazione. Qualche minuto di attesa, nel palazzetto imbarazzato, e poi la notizia: il padrone di casa vince per “walk over”, l’avversario romano di Ciampino non se l’è sentita, dicono dal suo entourge che ha avuto una crisi di nervi proprio sul più bello, nel chiuso dello spogliatoio, quando il momento del via si stava avvicinando inesorabile, secondo dopo secondo. Strano, perché questo ragazzone appena venerdì aveva fatto lo smargiasso a margine delle operazioni di peso (“Quella cintura la voglio anche io”). La notte gli avrà portato consiglio, tabto da farlo tornare indietro dopo aver percorso pochi metri del corridoio che lo avrebbe condotto al ring, un ring dove non è mai arrivato e dove Di Luisa ha iniziato a festeggiare col suo clan subito dopo.
Certo, la delusione è stata palpabile per i mille e cinque del PalaMalè, compreso il manipolo di tifosi di Velardo, una macchia nella folla dei pro Di Luisa. Che infatti si rammarica, mentre accarezza que

Il pubblico del PalaMalè

Il pubblico del PalaMalè

lla cintura di campione italiano che già aveva conquistato anni fa, prima di mollarla per i tentativi internazionali: “Mi dispiace soprattutto per gente, per il pubblico – ha detto Andrea a botta calda – Una cosa così non mi era mai capitata”. Figuriamoci a noi, e magari anche alla boxe, che non incassa certo un bel ritorno di immagine da questa serata viterbese in cui gli unici felici sono stati i previdenti spettatori con tablet (e Sky-go) al seguito: almeno loro si sono goduti Atalanta – Juventus in diretta. Certo, la colpa non è stata di nessuno – tantomeno dell’impeccabile organizzazione Opi 2000 – ma chi ha pagato il biglietto c’è rimasto male.

Meno male che il match clou ha rimesso in attivo la serata: Emiliano Marsili ha battuto ai punti, dopo dodici equilibratissimi round, l’ungherese Mizsei, confermandosi campione europeo dei pesi leggeri. Per la gioia del suo primo tifoso Federico Zampaglione (frontman dei Tiromancino, a bordo ring con la moglie Claudia Gerini) e del sindaco di Civitavecchia (a Cinque stelle) Cozzolino, seduto acccanto al collega viterbese Michelini.

Prima c’erano state le due esibizioni sulla lunghezza dei sei round. Il welter Alessandro Caccia ha incontrato la sua prima sconfitta da pro contro il soprendente lettone Levickis che lo ha steso dopo 2′ 45” della seconda ripresa con un diretto al volto. Nel secondo incontro, invece, Alessandro Caccia, ferito al volto dall’altro medimassimo lettone Kukulis, vince ai punti dopo quattro round: decisione fischiata dal pubblico e contestata dallo stesso pugile baltico, che ha lasciato il quadrato prima dell’annuncio e che avrebbe meritato certamente di più.

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