Siamo alle solite. Pure Santa Rosa risulta essere l’ennesima festa in famiglia. Che da un lato non è sicuramente male, ok. Vedere i propri con-tributi investiti su qualcosa di territoriale alla fin fine fa anche piacere. Ma dall’altro, che forse di questi tempi sarebbe pure più importante, che fine ha fatto quella parola tanto declamata da tutti? Turismo. Con la “T” grande. Che poi farebbe rima con incoming. Con strategie politiche. Con denaro. E quindi con ripresa economica. Quanto turismo produce Santa Rosa?
Viterbopost si è fatto il solito giretto tra gli operatori del settore. Partendo inoltre da quella piacevole “app” appena presentata dal Comune. Visit Viterbo, si chiama il mini portale interattivo. Con quattro click si hanno a disposizione storia, gastronomia, foto e recapiti. Bene. Anzi, male. Giacché metà dei numeri telefonici sono sbagliati, vecchi, trascritti con l’errore, appartenenti ad aziende non più in vita. Un ottimo biglietto da visita. Soldi veramente investiti a dovere.
Ma torniamo alle strutture ricettive. Partendo dagli hotel. Il dato più evidente, nonché negativo, è che le prenotazioni (buone, almeno questo va detto) si concentrano solo sul giorno del Trasporto. “Il 2 tira meno”, fanno capire dal Balletti Palace. “Il 3 pieni – concorda lo staff del Best Western – il dì precedente invece si trova ancora spazio”. Leggermente meglio il discorso in zona terme. “Qui le camere occupate superano di poco il cinquanta percento – parola di receptionist – e grazie all’abbinamento coi trattamenti e le cure si arriva anche a tre notti”.
Secondo quesito. Quanti degli imprenditori tirati in causa hanno proposto un pacchetto ad hoc? Nessuno tra i b&b. E alla fin fine ci può anche stare. Il “Dei Papi” e il “Farinella” sono piccolini. Sold out nella notte di punta, ma a secco (o giù di lì) prima e dopo. Un piccolo sforzo forse avrebbe aiutato. Tornando invece agli hotel, solo le Salus ci han pensato. “Ma non ha tirato molto”, questa la chiusura della tipa.
Terzo dramma. Il peggiore, come poi detto in apertura. Se non c’è un’offerta precisa. Se pure la pubblicità ha scarseggiato. Se oltretutto il novanta percento degli interessati è di sangue e residenza italiana. Chi caspita ha deciso di far visita in città? La risposta è grosso modo univoca. E fa cadere le braccia. “Parenti, amici stretti, abitudinari”.
Alla faccia del turismo. Delle prospettive. E della crescita. Benvenuti nel Medioevo. Anzi, bentornati. Al massimo. Che qui le novità non ci son mai piaciute.
‘mbè? L’importante è che qualcuno paghi la tassa di soggiorno no?