29042024Headline:

Per Talete è il tempo il fattore decisivo

Nicola Savino

Nicola Savino

Passato il Natale e ora che le acque si sono un po’ chetate (è proprio il caso di dire), vale pena ritornare a mente fredda (e a pancia piena: gli effetti di cenoni e pranzoni si fanno sentire…) sulle recenti vicende di Talete e dintorni.

Il voto pressoché unanime (brucia ancora il no della Provincia) con il quale l’assemblea dei sindaci Ato ha sancito la necessità di sostenere adeguatamente la società di gestione rappresenta un punto fermo dal quale si dovrà ripartire a stretto giro di posta. Qualcuno ha storto il naso di fronte agli impegni presi dai primi cittadini. In estrema sintesi e senza addentrarsi in tecnicismi, aumento di capitale e/o garanzie da fornire alle banche sono comunque atti di amministrazione straordinaria e dunque necessitano di mandati forti che non possono non essere conferiti che dai Consigli comunali. E invece i sindaci si sono impegnati in prima persona, demandando alle rispettive assemblee il compito di deliberare successivamente. D’accordo, non è una questione solo formale, ma in questa sede la questione da affrontare è un’altra: riusciranno le varie municipalità a prendere per tempo tutte le decisioni necessarie? O, passata la festa, se ne riparlerà chissà quando?
Le necessità di Talete sono impellenti. La boccata d’ossigeno per ora è solo una serie di impegni, ai quali dovranno seguire atti concreti, altrimenti nel giro di qualche mese ci si ritroverà al punto di partenza. E, visto che siamo in argomento, la Regione una volta per tutte metta fine agli equivoci e attui il commissariamento dei comuni che ancora non hanno provveduto a conferire il servizio. E’ una decisione non più rinviabile ed è un atto di giustizia che pone termine a gestioni localistiche, talvolta improvvisate, in cui si predica bene e si razzola male, non dotando magari il proprio comune del depuratore…
E anche sull’Ato unico regionale, è lecito attendersi in tempi stretti una decisione univoca e finalmente chiara. Si vuole davvero unificare sotto un ambito comune l’intero Lazio? Lo si faccia presto e bene, senza ulteriori rinvii. Bastano poche idee, ma chiare e concrete. Con le fumosità con cui si è proceduto finora non si va lontano. Anzi, non si va da nessuna parte. Di pari passo deve procedere la decisione di affidare la gestione ad un privato. Con le opportune garanzie e con controlli adeguati da parte del pubblico, nessuno (salvo gli immancabili nostalgici) se ne lamenterebbe.
Vale la pena infine ricordare che da febbraio, al più tardi marzo, in bolletta pagheremo tutti aumenti sull’ordine del 9%. Con possibilità (piuttosto remota) che la botta sia ancora più salata. Per ora, è questa l’unica certezza. Allora, basta con i tatticismi o i rinvii. Gli impegni solenni sono stati presi: ora si passi ai fatti.

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