Sanremo, il festival della canzone italiana: nessuno lo guarda ma tutti lo commentano, questa, insieme alle lampade che si spara Carlo Conti, è una grande verità. Ma qui si parla di vestiti e se questa edizione non passerà alla storia per le vallette, tantomeno lo farà per i loro cambi d’abito. Ecco i voti.
Emma voto 4 e non solo per gli outfit. Per niente disinvolta e poco preparata, oltre che cieca, dal momento che leggeva il gobbo a rallentatore strizzando gli occhi. Per la prima serata la cantante salentina ha scelto di indossare gli abiti di Francesco Scognamiglio. Trasparenze, pizzo, gioielli e ricami a non finire per il primo, quello bianco da sposa. Tutto troppo. Peggio ancora quello corto rosso della seconda serata, firmato Dolce&Gabbana, poco adatto al suo personale. Paradossalmente meglio in smoking, ma il paragone con l’eterna rivale Belen alla sua avventura sanremese sorge spontaneo. “Stasera mi sento una principessa”, ha detto emozionata appena scesa dalle scale, peccato che di fiabesco non avesse nulla, appena aperto bocca è venuta fuori la solita Emma sguaiata e un po’ volgarotta alla quale siamo abituati.
Ma almeno lei è riuscita a scenderle quelle maledette scale. Mica come Arisa (voto 5) che si è bloccata come una sciatrice alle prime armi sulla 3-Tre di Madonna di Campiglio. Meglio scalze come Mara Venier alla prima dell’Isola dei famosi piuttosto che arrancare a braccetto di Carlo Conti in diretta tv. Arisa, tutto sommato più a suo agio sul palco dell’Ariston rispetto alla collega Emma, ha scelto le creazioni dello stilista Daniele Carlotta. Peccato per il primo abito, di un rosso meraviglioso, indossato senza uno straccio di sostegno per il seno. Da segnalare, ma con la penna rossa, l’ultimo cambio di mercoledì sera, l’abito cipria e nero che al tempo stesso evidenziava fianchi generosi e braccia poco toniche. Bingo, non c’è che dire.
Senza infamia e senza lode gli outfit della più bella, la spagnola Rocìo Munoz Morales, voto 6. Tutta tulle e lustrini Armani Privè nella serata d’apertura, sirenetta in Roberto Cavalli quella successiva. Rosso come quello di Arisa il primo abito, e non è carino, che fa tanto ballerina di Siviglia. Meglio il terzo cambio, sempre Armani Privè, nero e sensuale. Ma lei è splendida, è questo che fa la differenza, ecco perchè gli abiti “leggermente” visti e rivisti indossati mercoledì sera le hanno fatto raggiungere la sufficienza. Non brillerà per numero di battute Rocìo, ma con l’abito a sirena laminato che metteva in evidenza il suo fisico mozzafiato, forse non c’era bisogno di parlare.