L’editore Roberto Angelucci
Brutte notizie per gli ex collaboratori de Il Nuovo Corriere Viterbese. Arrivano da Roma, precisamente dal tribunale, che il 18 febbraio scorso – con la sentenza numero 186 – ha decretato il fallimento della Ro.Ri. editoriale, la società che ha pubblicato il quotidiano, chiuso nel 2012.
La notizia è arrivata agli ex dipendenti con una raccomandata, nella quale il curatore fallimentare, l’avvocato Roberto Breglia, indicava come da prassi la procedura per gli eventuali creditori. La Ro.Ri, che era di proprietà della famiglia di Roberto Angelucci (da non confondere con l’altro ramo degli Angelucci) aveva ereditato la proprietà romana dall’Editoriale 2000 e, nel 2012, aveva deciso di interrompere le pubblicazioni del quotidiano cartaceo. Lasciando in sospeso i pagamenti per le prestazioni di una trentina di collaboratori, giornalisti pubblicisti, per un totale di circa 75mila euro. I giornalisti dipendenti, invece, avevano ricevuto tutte le spettanze e hanno anche potuto godere della cassintegrazione.
La società era poi finita in liquidazione, adesso il fallimento. Prima di Natale, un revisore dei conti romano, aveva scritto ai collaboratori chiedendo loro di confermare le spettanze, affinché si potesse organizzare un ultimo tentativo, chiedendo un concordato preventivo e cercando di riscuotere alcuni debiti che l’azienda vantava (o avrebbe vantato) nei confronti della Regione. I collaboratori, pur considerando la prospettiva come la classica “ultima spiaggia”, avevano aderito.
Da allora nessuna notizia. Appresa la notizia, i giornalisti stanno ragionando sul da farsi. Possibile che chiedano di essere iscritti nell’elenco dei creditori, anche se le reali chances di essere soddisfatti – a tre anni dalla chiusura del giornale – sono ormai ridotte al lumicino. Per non dire meno.
