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Corrado Passera: “Italia unica, la Tuscia pure”

Il presidente di Italia Unica all'hotel Salus: "Terme, agricoltura, infrastrutture e centri storici"

L'arrivo di Corrado Passera al grand hotel Salus Terme

L’arrivo di Corrado Passera al grand hotel Salus Terme

La battuta, appena nata, è già finita: “Lo sai perché si chiama Italia Unica? Perché stasera ci sarà un’unica persona”. E invece no. Le auto parcheggiate qui al grand hotel Salus terme all’inizio sono pochine – niente a che vedere con gli ingorghi mostruosi di certi eventi del Pd – ma poi aumentano, aumentano e aumentano e anche la sala si riempie, vengono abbattuti i paraventi messi precauzionalmente per ridurne la capienza e lisciare il colpo d’occhio, e la platea è soddisfacente. Tant’è che lui, Corrado Passera apprezzerà, come una rockstar in tournée: “E’ bellissimo vedere una sala come questa”.

E’ l’ex amministratore delegato di tante aziende (Olivetti, Banco Ambrosiano Veneto, Poste Italiane, Banca Intesa, l’ex ministro del Governo Monti (normale, per un bocconiano, finire in un esecutivo guidato dal bocconiano per eccellenza), il presidente di Italia Unica, il marito di due mogli e il papà di quattro figli, il pezzo forte di questo pomeriggio estivo organizzato in modo perfetto da Simonetta Badini, viterbese e membro della direzione nazionale di questo nuovo partito che ambisce a ritagliarsi un posticino tra centro e centrodestra, laddove nei paesi civili stanno i liberali. Un pezzo del tour in giro per l’Italia arriva anche qui, e Passera spiega: “L’Italia è unica, in senso assoluto. E il nostro motto è ‘Io siamo’, perché ciascuno di noi è se stesso, ma se non c’è, se si perde la dimensione di comunità, si può fare poco. Quando noi italiani lavoriamo insieme sappiamo fare cose eccezionali. Ma per farlo bisogna conoscere le tante realtà di questo Paese, bisogna ascoltarle. Il nostro è un viaggio appena cominciato e destinare a non finire mai: ascolteremo tutti i pezzi, e cercheremo di metterli insieme. Viterbo, la Tuscia, può essere una di queste parti che contribuiscono al rilancio dell’Italia, forse con un ruolo di primo piano, perché c’è un potenziale immenso e tante cose da sfruttare. L’importante è che non se ne tralasci nessuna, e che si pensi a risolvere i problemi”.

Prima, Passera era stato a Civita Castellana, a visitare il distretto ceramico, e la sua analisi è credibile: “L’unico nel suo genere ad essere sopravvissuto, sebbene al prezzo di gravi sacrifici, alla crisi. Gli altri hanno preferito delocalizzare, Civita è ancora viva, avendo puntato sulla qualità, sulla bellezza e sul rispetto dell’ambiente. Certo, manca ancora tanto, a partire da una visione d’insieme che coinvolga tutte le aziende, ma ci sono tanti aspetti positivi per aver fiducia”.

Il tavolo del meeting di Italia Unica

Il tavolo del meeting di Italia Unica

Questo è Passera, sul finale, tra gli applausi. Prima l’incontro si era articolato lungo quattro direttrici fondamentali, insieme risorse per questo territorio e suoi confini, i suoi limiti. I borghi storici (ma il rappresentante del Bai, Borghi autentici italiani, spiega che nella Tuscia non hanno neanche un esponente…). L’agricoltura, col professore de La Sapienza Simone Vieri che snocciola dati interessanti: “La provincia di Viterbo è molto al di sopra della media nazionale come reddito proveniente dall’agricoltura, è all’avanguardia nel settore biologico e nella produzione di reddito, ma è ancora vincolata alle piccole aziende e non sfrutta i suoi marchi Dop e Igp”.

Le infrastrutture, con l’architetto Bernardino Porciani (già consigliere comunale di Forza Italia) che presenta in 3D  e in U2 (colonna sonora, Where the streets have no name), il suo futuribile progetto per la variante tra Monte Romano e l’Aurelia, praticamente il completamento della Trasversale, a basso costo “e magari sfruttando anche il Genio militare”. Tutto molto bello, archite’, ma prima pensiamo ad arrivare a Monte Romano, visto che mancano ancora diversi chilometri da realizzare…

La platea

La platea

E infine le terme, il termalismo, col presidente di Federterme Costanzo Iannotti Pecci. Che dice una cosa molto interessante, per questi lidi: “Come Federterme siamo disponibili a lavorare per mettere allo stesso tavolo tutti gli attori interessati. Istituzioni e imprenditori, perché sappiamo che spesso sul territorio ci sono delle situazioni radicate che impediscono lo sviluppo”. A Faustino Sensi, patron delle Terme dei Papi e seduto in quinta fila, saranno fischiate le orecchie. Così come gli si sarà accesa una speranziella alla notizia – sempre comunicata da Jacovacci – di un’imminente mozione bipartisan in Parlamento che prevede l’ingresso della Cassa depositi e prestiti nel settore.

Poi tocca a Passera. In platea, oltre a Sensi, applaudono facce note: dal consigliere comunale Gianmaria Santucci a Stefano Caporossi, al renziano Alessio Trani, dal presidente di Confartigianato Stefano Signori ad Ascenzi, al maestro Alessio Paternesi, e ancora professori di religione, gestori di chioschi al lago, belle figliole.

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