29042024Headline:

Sotto il gazebo niente (aspettando i dati ufficiali)

La raccolta di firme contro Michelini, tra temporale e vuoti imprevisti

Il gazebo in piazza del Teatro

Il gazebo in piazza del Teatro

No, non è decisamente il rombo che si aspettavano. Non è il rombo della riscossa né tantomeno il rombo con patate e pomodorini. E’ il rombo di tuono, del temporale che s’abbatte sulla città a metà pomeriggio e che inzuppa anche i gazebo (otto, tra capoluogo e frazioni) preparati per la raccolta di firme per mandare a casa Michelini. L’operazione del centrodestra – quello istituzionale e quello che non ha ancora una rappresentanza in consiglio comunale e chissà se mai l’avrà – è bagnata e neanche troppo fortunata, sembra.

In mattinata, col cielo limpido e il piacere della passeggiata del sabato mattina, si erano registrati i commenti positivi attraverso i social network. Quelli di Fratelli d’Italia, piazzati al Suffragio e ben organizzati come al solito (vengono dal Fronte della gioventù, queste cose le sanno fare), gioivano per il successo. E anche il rappresentante dell’Unione della Tuscia Umberto Ciucciarelli esultava da piazza del Sacrario: “Affluenza incredibile”, con cinque punti esclamativi. Questo per dovere di cronaca.

Aspettando i dati ufficiali sulle adesioni e sulle firme effettivamente raccolte, infatti, Viterbopost si è fatto un giro nel primo pomeriggio e ha verificato di persona personalmente la situazione. Ore 15.15, la centralissima piazza Verdi, piazza del Teatro, è vuota nel vero senso della parola. Nel senso che il gazebo piazzato all’ingresso del Corso, davanti alla banca, in una posizione strategica spesso utilizzata anche da quelle volpi dei grillini per intercettare più passanti possibile, è vuoto. Dovrebbe essere gestito da Patriae (genitivo singolare o nominativo plurale? Comunque roba leghista), come riportano anche i cartelli. C’è il tendone, ci sono le sedie, c’è il manifesto di Michelini ma non c’è nessuno. Postazione impresidiata, diciamo, o pausa gabinetto.

Lo stesso accade, un quarto d’ora dopo, a piazzale dei Buccheri, nel popoloso quartiere di Santa Barbara che non è mai stato troppo tenero con l’amministrazione Michelini (vedi parco delle Querce, scuola, viabilità). Anche qui c’è il gazebo, il manifesto anti sindaco attaccato sul muro del supermercato ma né tavolo, né sedia, né volontario al lavoro. Al bar accanto la gente prende il caffè. Eppure, questo come l’altro punto in piazza del Teatro erano stati annunciati come aperti ad orario continuato, dalle 9 alle 20. E sicuramente poi nel corso del pomeriggio, rispuntato il sole, i tavoli si saranno popolati di folle avvelenate nei confronti di Palazzo dei priori.

La postazione in piazzale dei Buccheri, a Santa Barbara

La postazione in piazzale dei Buccheri, a Santa Barbara

Ad essere magnanimi, si potrebbe dire che come prima volta c’è stato qualche problema di organizzazione, non sono stati sincronizzati gli orologi, cose così. Resterebbe comunque da capire a cosa serve una raccolta di firme per “spazzare via Michelini”: passi per i movimenti civici, o quelli che non hanno rappresentanza in consiglio comunale, ma le realtà che in sala d’Ercole ci sono, e che fanno opposizione, non avrebbero altri strumenti, altrettanto democratici, per tentare di mettere in difficoltà l’amministrazione? Tanto più che c’è già bell’e pronta una mozione di sfiducia al sindaco preparata dal Movimento Cinque Stelle e non ancora firmata dagli altri. Sì, il Movimento Cinque Stelle: quelli che di solito passano per populisti e attenti agli umori della gggggente comune, stavolta hanno fatto le cose in punta di diritto, mentre gli altri, i figli o i nipoti della “vecchia politica”, sono scesi in piazza. Chi ci capisce qualcosa è bravo. E già che c’è metta una firmetta qui.

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