29042024Headline:

Per salvare Caffeina si comincia da una mail

Costituito il comitato che entro il 30 settembre lavorerà per dare un futuro al festival

Andrea Baffo e Filippo Rossi

Andrea Baffo e Filippo Rossi

Avanti, perché non c’è tempo da perdere e anche un giorno in più – o in meno – può fare la differenza. Perciò l’operazione “Salviamo Caffeina” è già partita, ad appena cinque giorni dalla fine della nona edizione del festival culturale viterbese. Dopo aver spiegato le criticità che coinvolgono la manifestazione (la mancanza di fondi, soprattutto, per garantire un’ulteriore crescita, investimenti sulla promozione in chiave nazionale degli eventi, la possibilità di garantire un rimborso spese ai volontari e altre misure del genere), i soci fondatori Andrea Baffo e Filippo Rossi sono passati all’azione.

E’ stato istituito il comitato “Salviamo il festival”, un gruppo di persone che studieranno iniziative e forme di coinvolgimento per garantire una base solida per il futuro di Caffeina. La data limite è quella del 30 settembre, ultimo giorno utile per capire quali margini finanziari siano disponibili per passare alla progettazione operativa della decima edizione, oppure – ma nessuno in città si augura questo scenario – per ratificare l’impossibilità ad andare avanti e dunque seppellire per sempre Caffeina. Nessuno, infatti, ha intenzione né di spostarla altrove (“Anche i nostri soci che vengono da fuori sono convinti che Viterbo sia l’unica casa possibilità per l’evento. Caffeina senza Viterbo è morta”, hanno ribadito Baffo e Rossi), la vera sfida è quella di dimostrare che sia possibile andare avanti qui, dove la creatura è nata, è cresciuta ed è diventata grande.

Dopo la creazione del comitato, ecco il primo passo concreto. Si può scrivere una mail a salviamocaffeina@caffeinacultura.it, una manifestazione di disponibilità che aprirà un canale con gli stessi membri del comitato, i quali a loro volta forniranno tutte le spiegazioni sui metodi per aiutare concretamente Caffeina. Già lunedì scorso, nella conferenza stampa di chiusura, i soci promotori della Fondazione avevano spiegato le loro intenzioni: “Innanzitutto rinforzare la Fondazione stessa, con l’ingresso di nuovi soci grandi e piccoli. Che siano privati cittadini fedelissimi del festival, o che pure ritengono cosa buona e giusta che Caffeina continui a vivere, o ancora imprenditori o aziende (“Se qualche sponsor volesse regalare un’edizione di Caffeina alla città… – ha buttato là il presidente uscente della Fondazione, Michele Pepponi – D’altronde, se nella Tuscia avessimo una realtà grande, tipo la Tod’s, questi problemi non ci sarebbero”), o magari qualche istituzione bancaria. Insomma, il tessuto sociale di una città e di una provincia che dai numeri di Caffeina ha sempre tratto giovamento e maggiore ne potrà trarre in futuro se davvero l’appuntamento dovesse crescere come tutti si augurano. Allo studio, comunque, ci sono anche altre iniziative, dal crowdfunding – vale a dire il finanziamento collettivo via web – ad altre che sicuramente verranno svelate più avanti. E visto che a questi ragazzi non manca la creatività, ci sarà da restare sintonizzati.

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