01052024Headline:

Pd, quelli che… sanno solo gufare

Dialoghi nostrani, registrati in famiglia, su fatti e misfatti del capoluogo e dintorni

avventure disegnoIndaffarata a spazzolare il pelo di Ciro (un amorosissimo meticcio di sette anni, sempre voglioso di coccole), Barbara alzò lo sguardo sul marito che, sigaretta accesa e tazzina del caffè in mano, osservava con attenzione il giardino dalla finestra da un quarto d’ora buono.

“Antò – disse stentorea – ma che stai a fa’? Che te sei fissato?”.

 “Guardo” rispose laconico il marito.

“Sì, guardi. Questo lo vedo. Ma che c’hai tanto da guardà? Nun è che se tu guardi l’erba cresce prima” ribatté Barbara, riferendosi al fatto che nei giorni precedenti Antonio s’era dato molto da fare nel riseminare quelle parti di pratino che la torrida estate appena trascorsa aveva contribuito a rovinare.

“No, Ba’” replicò il marito. “Nun so’ mica gojo che me metto a guardà l’erba che cresce. Sto a guardà più lontano”.

“Boohhh. E che vedi?” domandò allora Barbara.

“Li gufi” rispose secco il marito.

“Li gufi? Allora lo vedi che ‘n po’ gojo lo sei? Primo: li gufi ner giardino nostro nun se so’ mai visti. Secondo: quelli se vedono de notte e adesso è giorno fatto…” incalzò ancora Barbara.

“A Ba’, tu m’hai da crede. Li gufi nun ce so’ solo de notte – fu la pronta risposta di Antonio – ma puro de giorno. E stanno dapertutto”.

“E indove?”

“Presempio ‘n Parlamento” sentenziò Antonio. “Guarda quello che sta a succede ar Senato su ‘sta benedetta riforma. Prima, tutti d’accordo che palazzo Madama annava depotenziato, tanto è vero che hanno votato sì senza batte ciglio. E mo se stanno a fa’ rode er culo perché dicheno che così more la democrazzia…”.

“Antò – replicò Barbara – ma quello adè Berlusconi. Che nun ha mannato giù er pacco che ‘r sor Renzi j’ha fatto co’ l’elezzione de Mattarella a presidente de la Repubblica. Lo sai com’è fatto l’omo…”.

“Ma chissenefrega de Berlusconi. Quello ormai nun fa più testo. Er vero probblema so’ quelli de la minoranza der Pd. Che so’ minoranza, ma che raggionano come si fossero maggioranza…”.

“Però – obiettò Barbara – Bersani, o Gargamella (come lo chiama Grillo), ha detto che su la Costituzzione nun ce po’ esse disciplina de partito. E forse nun c’ha tutti li torti…”.

“Ah, sì? Vabbé, dimo puro che è giusto. Allora – disse a questo punto Antonio con voce suadente – me devi da spiegà perché l’antra vorta hai votato sì e adesso voi votà no su la stessa legge”.

“Già, perché?”

Antonio cambiò subito l’espressione del volto giacché, con quella domanda, la moglie l’aveva mandato in brodo di giuggiole. Si mise seduto in cucina, si accese l’ennesima sigaretta, assunse un’aria professorile e cominciò la sua omelia: “Perché la minoranza der Pd sta a lottà pe’ la sopravvivenza”.

“Vabbè, spiegheme Antò. Che mo so’ curiosa…” lo interruppe Barbara.

“Te spiego, te spiego. Allora, che c’è stato ner mezzo tra la prima e la seconda votazzione ar Senato su la riforma costituzzionale? La nova legge elettorale”.

“Embè?” interrogò Barbara.

“Embè, sta legge nova, così com’è stata fatta, dà più poteri a li segretari de li partiti, che so’ quelli che fanno le liste elettorali. E allora, in vista der 2018, a parecchi de la minoranza Pd je trabballa la portrona. Se sentono che je manca la tera sotto a li piedi. Vedono che je s’avvicina l’ora de la rottamazzione. Hai capito perché stanno a lottà come leoni pe’ mannà tutto a carte quarantotto? Perché nun vonno morì!”.

“Beh, puro er poeta Trilussa diceva che nun poi chiede ar pollo come vo’ esse cucinato ‘n padella…” fu la replica di Barbara.

“Giusto” rispose Antonio. ”Ma ‘n padella in genere ce finischeno li polli giovincelli, no li galletti vecchi e spelacchiati. Invece questi stanno a fa’ come quer marito che decise de fa’ er dispetto a la moje…”.

“Perché dici così?” chiese ancora Barbara. 

“Perché così – replicò Antonio – rischieno de mette l’Itaja ‘n mano a Beppe Grillo o, ancora peggio, a Matteo Salvini, che so’ gufi de professione. Loro, più le cose vanno male e più so’ contenti, perché punteno tutto su l’incazzature de la ggente…”.

“E, secondo te, come va a finì?” fu l’ulteriore domanda di Barbara.

“Nu’ lo so” replicò Antonio. “Ma oramai è chiaro come er sole che pe’ la minoranza der Pd Matteo Renzi è ‘r nemico numero uno. Quello da ammazzà a tutti li costi. Come diceveno l’antichi romani? Mors tua, vita mea”.

“E ‘r popolo der Piddì sta a guardà?”.

“Nun credo – fu la conclusione di Antonio – perché, doppo tanti anni de sofferenze, finarmente er centrosinistra c’ha un leader  degno de esse tale. E penzo che prima poi comincerà la caccia ar gufo. Aperta tutto l’anno”.

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