Il Governo si sarebbe pure mosso. Ma la mossa, per dirla alla Monica Vitti, non è che sia poi così piaciuta.
L’articolo, quello preso in esame nella Conferenza Stato Regioni, è il Dpcm numero 35 del decreto legge numero 133/2014. Che letto così fa insorgere il mal di testa, ed invece si tratta solo (non per importanza, ma per semplicità) dell’individuazione degli inceneritori considerati strategici a livello nazionale.
Una faccenda a lungo dibattuta, già stoppata a settembre grazie alla mobilitazione di mezzo mondo, che rientra nel famigerato pacchetto “Sblocca Italia”. Per l’occasione, stando ai fatti, rinominato in “Sbrocca Italia”.
“La nuova Bozza – tuonano in blocco Zero Waste Italy, Fare Verde, Greenpeace, Legambiente e Wwf – pur riducendo gli inceneritori strategici da 12 a 9, conferma gli assunti erronei pro-inceneritori di quello precedente, a partire da quello principale e più marcatamente sbagliato. E cioè il pretrattamento dei rifiuti urbani residui (i cosiddetti Rur) vuol dire incenerimento”.
Per semplificare ulteriormente, è come se si voglia continuare a puntare sull’incenerimento, quando in realtà da anni la produzione di rifiuti solidi urbani è in calo. Seppur in apparenza il ministro preposto, e cioè Galletti, continui a dire il contrario.
“La recente approvazione del ‘Collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2014’ da parte del Parlamento – ancora loro – prevede una serie di interventi che vanno in assoluta controtendenza rispetto a questa bozza di Dpcm, con ulteriori misure sulla prevenzione, il ritorno del vuoto a rendere, la promozione del compostaggio di comunità, lo stop al divieto del conferimento in discarica dei prodotti ad alto potere calorifico. Misure che rendono ancor più macroscopici gli errori”.
E quindi, constatato lo stato di agitazione, come se ne esce? “Invitiamo il Ministro dell’Ambiente Galletti a ripensarci – chiusura – aprendo un confronto vero per definire strategie e strumenti operativi che consentano davvero di procedere sulla strada della riduzione, del recupero e riuso dei materiali e dello smaltimento della quota residua dei rifiuti in linea con le normative e gli scenari europei. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo di idee ed esperienze”.