01052024Headline:

Dopo venti anni lo snodo finisce alla Camera

Il Comitato per la riapertura della Orte-Civitavecchia alla Commissione trasporti

Il ministro Delrio

Il ministro Delrio

Viterbopost vuole molto bene a quelli del comitato per la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia – Capranica – Orte. Anche quando in redazione arrivano mail lunghe così. Praticamente enciclopedie. A quanto pare però perseverare funziona, altro che “diabolico”. Giacché costoro, passo passo (mail dopo mail) si avvicinano sempre più all’ambito traguardo.
L’ultima piccola grande vittoria della combriccola è l’audizione ottenuta di dentro la Commissione dei trasporti della Camera. Lì sono finiti Gabriele Bariletti, Gianluca Di Lauro, Dario Mazzalupi, Marco Montagnani e Raimondo Chiricozzi (che vanno sempre citati, per il semplice fatto che si smazzano anche per noi). Ad accoglierli ci stavano invece Massimiliano Bernini, Alessandro Mazzoli, Emiliano Minnucci, Oreste Pastorelli, Alessandra Terrosi.
Chiricozzi ha introdotto il tema, che conosce a memoria. Ponendo in risalto i motivi per cui si rende necessaria la pratica, i motivi dell’impegno ventennale dei componenti del comitato, l’ottimismo per il cambiamento a favore delle rotaie che si sta imprimendo alla politica dei trasporti. Lo hanno seguito gli altri, approfondendo il pacchetto in chiave turistica e sotto il profilo legato allo spostamento di merci.
“La cosiddetta ‘cura del ferro’ è divenuta una esigenza inderogabile in Italia – le loro parole – che detiene tra le nazioni europee il fanalino di coda per gli spostamenti ferroviari, e finalmente sembra che venga avviata dal Ministero dei Trasporti. Questo fatto importante diffonde ottimismo anche per rendere finalmente esecutivi i progetti per la ‘nostra’ riapertura, il linea pure con le ultime affermazioni del Ministro Delrio”.

L'importanza strategica dello snodo

L’importanza strategica dello snodo

Peccato solo che ogni volta che un politico si è detto disposto ad aiutare i “ragazzi”, puntualmente un altro li ha affossati.
In chiusura, il comitato, ha ribadito i concetti base della battaglia. Per quale motivo riaprire il tratto? “Per la difesa dell’ambiente e della salute. Il viterbese è una tra le 5 provincie d’Italia che detiene il record di immatricolazioni di auto private, 700 su 1000 abitanti. Per la cultura. La ferrovia attraversa un territorio ricco di emergenze ambientali e culturali. Che dovrebbero è potrebbero divenire di dominio turistico. Per il riequilibrio del territorio. Diverrebbero infatti possibili il riassetto della Tuscia e la creazione di sviluppo in tutto il Centro Italia. La ferrovia dei ‘Due mari’ congiunge il porto di Civitavecchia con l’Interporto centro Italia di Orte, si collega alle grandi linee trans europee e quindi congiunge il Tirreno con l’Adriatico”.
E del traguardo raggiunto, cioè l’audizione ottenuta alla commissione dei Trasporti della Camera, ha parlato anche il consigliere comunale di Ronciglione, Fabio Troncarelli: “Voglio esprimere le congratulazioni più sincere ai concittadini del Comitato – dice – Sono oltre venti anni che si battono. E finalmente arrivano risultati importanti”.

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