29042024Headline:

“Sulla Teverina il polo sportivo di Viterbo”

L'annuncio dell'assessore Saraconi al convegno sull'impiantistica di Panathlon e Coni

Il presidente del Panathlon Domenico Palazzetti con l'assessore all'urbanistica Raffaela Saraconi

Il presidente del Panathlon Domenico Palazzetti con l’assessore all’urbanistica Raffaela Saraconi

Le notizie sono fondamentalmente due: la prima è che il Coni regionale da mesi sta lavorando per il censimento degli impianti sportivi (pubblici, privati, scolastici) nel Lazio e dunque anche anche nella Tuscia; la seconda arriva dall’assessore comunale all’urbanistica Raffaela Saraconi e riguarda l’ipotesi di far nascere nella zona della Teverina un polo sportivo in cui insista la maggiore parte degli impianti di Viterbo, L’occasione è offerta da un convegno organizzato dalla sezione viterbese del Panathlon (presidente Domenico Palazzetti) in collaborazione con il Coni provinciale (delegato Alessandro Pica).

E’ bene andar con ordine e partire dal censimento che il presidente regionale Riccardo Viola indica come “uno strumento decisivo non solo per quantificare l’offerta impiantistica sull’intero territorio, ma anche per consentire una qualificazione più puntuale e soprattutto per permettere una programmazione più mirata degli interventi”. Traduzione: se in una determinata esiste già una piscina, ad esempio, inutile realizzarne un’altra, meglio diversificare puntando su strutture destinate a discipline diverse. Il lavoro, certosino e spesso anche difficoltoso perché da diverse amministrazioni comunali (il discorso è generale e non si riferisce in particolare alla Tuscia) la collaborazione ha lasciato parecchio a desiderare, consente di sapere quali e quanti impianti insistono in un determinato comune, ma anche di conoscere quali sono le società e gli enti di promozione sportiva che operano in quella zona.

L'intervento di Riccardo Viola, presidente del Coni regionale

L’intervento di Riccardo Viola, presidente del Coni regionale

“Non si era mai fatto prima – chiosa Viola – e servirà anche in proiezione Olimpiadi 2o24 se, come tutti ci auguriamo, saranno realmente assegnate a Roma. perché quella sarà un’occasione da sfruttare, soprattutto da parte dei territori, come quello viterbese, che sono molto vicini geograficamente alla capitale”. Anche in questo caso, vale la pena ricordare che non si tratta tanto di ospitare gare di qualunque disciplina del programma olimpico, quanto molto più prosaicamente accogliere delegazioni che si vogliono allenare e completare la preparazione. E se non ci sono impianti funzionali e perfettamente agibili, il discorso cade immediatamente senza possibilità alcuna di sfruttare un qualche rivolo delle futura kermesse romana. “Il turismo sportivo – si inserisce Alessandro Pica – muove in Italia un giro di affari di oltre 6 miliardi di euro all’anno; la parte del leone la fanno Toscana ed Emilia Romagna; alle altre regioni solo le briciole. E’ un importante business che dalle nostre parti è praticamente assente”.

Alessandro Pica, delegato provinciale del Coni

Alessandro Pica, delegato provinciale del Coni

“L’idea della nostra amministrazione – interviene l’assessore Saraconi, che rappresenta il sindaco Michelini ancora impegnato a Bruxelles – è di cancellare l’idea delle periferie e di puntare su una città multicentrica. In questo progetto, l’ipotesi su cui intendiamo operare riguarda la nascita di un polo sportivo nella zona della Teverina, dove peraltro già esistono impianti sui quali sono programmati interventi importanti: il campo scuola, lo stadio del rugby, quello del baseball, la nascente palestra polifunzionale a Santa Barbara. Ma questo è solo il punto di partenza in quanto si tratta di un’idea che andrà sviluppata ascoltando le istanze e le esigenze dei protagonisti: federazioni, società, atleti, allenatori, cittadini. Cioè di tutti coloro che realmente praticano sport”. E qui si inserisce un’altra notizia, attesissima dagli addetti ai lavori del settore: il progetto per la nuova pista del campo scuola è stato consegnato e validato. “Adesso – spiega Raffaela Saraconi – gli uffici dovranno approntare il bando di gara. Non voglio essere particolarmente ottimista, ma nel giro di 2-3 mesi questa fase potrebbe concludersi. Successivamente potranno cominciare i lavori veri e propri che, almeno da quanto mi risulta, non dovrebbero essere particolarmente lunghi”. Sintesi e libera traduzione: chissà che a fine luglio, l’opera non possa essere consegnata agli abituali fruitori. D’accordo, la parte della preparazione primaverile se ne va a pallino, ma proprio in concomitanza con la festa di Santa Rosa potrebbe essere organizzato un meeting di alto livello per l’inaugurazione ufficiale. Sogni? Speranze? Può darsi, ma almeno da quanto si è potuto apprendere ieri sera durante il convegno alle Terme dei Papi la cosa appare fattibile.

Leopoldo Liberati, assessore comunale di Tuscania

Leopoldo Liberati, assessore comunale di Tuscania

In rapida sintesi, gli interventi più significativi della serata. Sergio Pollastrelli (presidente del Barco Murialdina): “Il sindaco non può avere anche la delega allo sport: alla fine non fa bene nessuna delle cose. E poi è necessario che lo sport abbia uffici e tecnici propri senza doversi rivolgere continuamente ai lavori pubblici”. “Credo che Michelini – chiarisce in separata sede la Saraconi – abbia le idee chiare sulla questione della delega…”. Leopoldo Liberati, assessore al bilancio a Tuscania e presidente della Polisportiva Fulgur: “Costi troppo elevati: ci vogliono oltre 23 euro per tesserare un Pulcino… E poi il problema è quello dei fondi: noi non possiamo dare un contributo ad una società sportiva. Se lo facciamo interviene la Corte dei Conti”. Roberto Alabiso, vice presidente della società che gestisce il Tennis Club: “Perché il Coni regionale non promuove accordi con le banche per ottenere migliori condizioni per i finanziamenti?”. Insomma, di carne a cuocere ce n’è tanta: Viola e Pica prendono nota, ma non è che abbiano la bacchetta magica. La strada maestra è quella del project financing: i privati mettono i soldi per gli impianti e per un certo periodo di tempo (più o meno lungo, a seconda dei casi) gestiscono la struttura per rientrare delle spese.

L'intervento di Roberto Alabiso

L’intervento di Roberto Alabiso

Due numeri, infine: nella Tuscia sono stati censiti oltre 550 impianti sportivi (nel Lazio sono più di 5mila) con 1146 società attive (in regione circa 13mila) e iscritte al Registro Coni. A proposito, questo è un requisito essenziale per poter godere degli sgravi fiscali previsti dall’attuale legislazione. Chi non lo fa rischia guai seri con Agenzia delle Entrate, Equitalia, Finanza… Meglio mettersi in regola.

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