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Ingegnere, sei bravo ma non basta…

Tirocini retribuiti con Aipe, ma i nomi dei prescelti li scelgono gli atenei

Occasione di tirocini retribuiti per gli ingegneri meccanici

Occasione di tirocini retribuiti per i neolaureati in ingegneria meccanica

Attenzione, arrivano i tirocini retribuiti per i laureati in Ingegneria Meccanica. L’Università della Tuscia ha aderito al programma Yes (Young Enterprise Success, ovvero giovani, impresa e successo) che ha il principale scopo, come si deduce facilmente dal nome, di mettere in contatto i ragazzi che si laureano con le aziende.

L’iniziativa nasce dall’accordo con Aipe (Associazione italiana pressure equipment, cioè apparecchiature a pressione), un’associazione senza scopo di lucro che incoraggia e sostiene lo sviluppo tecnologico, scientifico e economico finalizzato alla creazione di nuovi prodotti da inserire nel grande mercato mondiale. Aipe, alla quale aderiscono moltissime e importanti aziende italiane, collabora da sempre con università e istituti nazionali e internazionali per il “reclutamento di giovani leve”, rappresenta una sorta di ponte tra gli studenti e le imprese.

Il progetto Yes, presentato non a caso durante il Testimonial Day (giornata in cui gli studenti hanno potuto incontrare i rappresentanti di alcune aziende per parlare delle possibilità di lavoro a loro riservate), include tra i firmatari anche le università di Milano, Padova, Bologna, Torino, Bergamo, Brescia, Roma Tor Vergata e Napoli Federico II. Da questo ventaglio di atenei, che abbraccia buona parte del territorio italiano, vengono scelti i quindici neolaureati più meritevoli che svolgeranno, presso una delle tante aziende partner, un tirocinio di sei mesi con una retribuzione di 700 euro (finanziati per metà dall’impresa e per l’altra metà dall’Aipe) e la possibilità di usufruire gratuitamente di vitto e alloggio. L’obiettivo finale è evitare la “fuga di cervelli” e di facilitare le assunzioni dei talentuosi ingegneri meccanici, una sorta di “Garanzia giovani” insomma, ma dai presupposti più vantaggiosi. Durante la presentazione del programma Yes, alla quale hanno partecipato il rettore dell’Università della Tuscia Alessandro Ruggeri e il segretario generale Aipe Luca Pellizzer, è stato illustrato agli studenti il percorso di studi offerto dal dipartimento di ingegneria viterbese e, come ulteriore incoraggiamento, si è parlato della crescente richiesta di giovani ingegneri nel settore industriale italiano, a conferma di quanto si deduce dalle statistiche nazionali.

Accordo di collaborazione tra Università della Tuscia e Aipe

Accordo di collaborazione tra Università della Tuscia e Aipe

Bene, tutto bene fino a qui. Bel progetto, buona organizzazione e nobili obiettivi. Quindi c’è una speranza per tutti quei giovani che sacrificano i “migliori anni della loro vita” nello studio. Ma che non si facciano troppe illusioni. C’è sempre un però dietro l’angolo e quello riservato agli ingegneri neolaureati è: inesistenza di veri e propri requisiti per entrare a far parte della schiera dei quindici. Bisogna essere stati degli ottimi studenti certo, ma l’ultima parola spetta alle università. Come hanno infatti dichiarato anche i due relatori, durante il Testimonial Day, non ci sono requisiti presentabili, ma saranno le università stesse a segnalare i neolaureati (quale sia il criterio è ancora ignoto, magari per estrazione) per affrontare un colloquio diretto con l’azienda.

Resta comunque un’altra domanda nell’aria, quasi una proposta, anzi un grido d’aiuto. Perché riservare questi progetti solamente per quei mestieri che sono notoriamente necessari e quindi continuamente ricercati nel sistema delle imprese? Perché non concentrarsi ad evitare la “fuga di cervelli” anche di quei giovani che studiano per diventare insegnanti, ostetriche, traduttori, ricercatori, biologi, archeologi, psicologi e quasi tutti gli altri mestieri del mondo?

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