Il countdown è stato momentaneamente bloccato. Succede durante la fase di preparazione dei voli spaziali: un improvviso e non previsto peggioramento delle condizioni meteo, una verifica che segnala un’imperfezione nei sofisticati meccanismi, insomma un qualunque inghippo anche minimo che consiglia di stoppare il cronometro. Non è il caso delle faccenda in questione perché alla fine è mancato proprio il tempo materiale. Sì, ma di che si parla? Ma del riconoscimento del Distretto turistico dell’Etruria meridionale che avrebbe dovuto vedere la luce già ieri e che, invece, per una serie di circostanze non dipendenti dalle particolari volontà di qualcuno ma solo dall’accavallarsi degli impegni dei vari protagonisti, nascerà con tutta probabilità già stamattina.
Brevissimo riassunto della giornata conclusiva del mese di giugno, quella indicata appunto come la data giusta per “parto”. Il fatto è che il giorno precedente, in coincidenza con la festa di San Pietro e Paolo, a Roma gli uffici pubblici e quindi anche quelli ministeriali erano chiusi: dunque, le ultime incombenze riguardanti il dossier presentato dai comuni capofila Viterbo, Orvieto e Chiusi (in rappresentanza di un’altra novantina di municipalità e di associazioni di categoria e di enti e istituzioni) sono state compiute ieri mattina. Il ministro Franceschini aveva però un’altra serie di impegni e, nel tardo pomeriggio, anche il Consiglio dei ministri. Niente da fare, anche se il titolare del Mibact si è ritagliato uno spazio per incontrare l’onorevole Fioroni (primo sostenitore della nascita del Distretto) per mettere a punto evidentemente gli ultimi dettagli. Come che sia, giornata finita e tutto rinviato a oggi.
Il barometro, sebbene i protagonisti siano comprensibilmente più che abbottonati, volge decisamente al bello: non ci dovrebbero essere insomma particolari difficoltà per la nascita del Distretto Turistico Interregionale dell’Etruria meridionale, il primo in Italia che coinvolge territori appartenenti a tre regioni (Lazio, Toscana e Umbria), uniti dalla comune provenienza etrusca. Sono, dunque, i progenitori che abitavano questi pre-italici lembi il comun denominatore di un’iniziativa, la cui rilevanza potrà essere concretamente e completamente apprezzata quando partiranno le iniziative promozionali. Intanto, per le aziende delle zone interessate nascerà una fiscalità di vantaggio (che non fa male) e in più sarà creato un marchio identificativo che sarà esportato in tutto il mondo. L’Etruria meridionale comprende 89 comuni del Lazio, 19 dell’Umbria e 120 della Toscana, per una popolazione complessiva di circa 600mila abitanti. Non è escluso (ma il discorso è tutto ancora da fare) che si scelga di puntare ancora sulla principessa Ati, la nobildonna etrusca simbolo di Etruria Experience (il progetto da cui deriva il Distrrtto Turistico) e protagonista del filmato che fu proiettato anche all’Expo e del fumetto che sarà diffuso nelle scuole. Il conto della rovescia ha subito solo un’interruzione ed è già ripreso: già stamattina potrebbe/dovrebbe scoccare la fatidica ora X.