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La sottile linea rossa tra Ufo e occulto

Extraterrestri, avvistamenti, rapimenti: se ne è parlato alla Settimana del Mistero

Gli autori Gianluca Marletta e Enzo Pennetta

Gli autori Gianluca Marletta e Enzo Pennetta

Esiste un legame tra gli Ufo e il mondo dell’occulto? E se sì, quanto il secondo ha influenzato l’immaginario collettivo sulla natura dei misteriosi avvistamenti, creando una sorta di parareligione, con gli “omini verdi” oggetto di un nuovo culto? Se ne è parlato nella chiesa di Santa Maria della Salute, nel penultimo appuntamento della Settimana del Mistero, la kermesse organizzata dal Gruppo Prima, giunta alla terza edizione. Ospiti Enzo Pennetta e Gianluca Marletta, autori del libro “Extraterrestri: origini occulte di un mito moderno”, edizioni Rubbettino del  2011.
Pennetta, docente di scienze naturali, e Marletta, insegnante di lettere e studioso di antropologia e storia delle religioni, hanno iniziato il loro viaggio alle origini del fenomeno Ufo partendo dal caso più famoso di sempre: l’incidente di Roswell, in New Mexico, del 1947. Un caso che poco avrebbe a che fare con visitatori da altri pianeti.

“A Roswell , località assai nota a chiunque si interessi di Ufo – spiega Pennetta –  nel  giugno del 1947 Mac Brazel avrebbe recuperato dei rottami metallici ritenuti i resti di un’astronave aliena schiantatasi sul posto. Il Roswell Daily Record pubblicò un mese dopo la notizia del ritrovamento, da parte delle forze armate americane, di un disco volante, a cui seguirono le smentite delle autorità e le successive accuse di insabbiamento da parte dei militari. Un elemento di cui molto spesso non si tiene conto è il fatto che l’area di Roswell, fin dal 1930, era destinata alle sperimentazioni di Robert Goddard  (che morì però nel 1945, n.d.r)  , il pioniere degli esperimenti missilistici negli Stati Uniti”.

“Dopo aver letto – prosegue –  ‘La guerra dei mondi’ di H. G. Wells , Goddard aveva maturato l’idea che la propulsione a razzo potesse essere utile per organizzare viaggi sul pianeta Marte. La coincidenza dell’area degli esperimenti di Goddard, il poligono di White Sense, con il luogo dei ritrovamenti di oggetti metallici è così evidente che appare molto bizzarro che non sia stata mai notata. Quest’area, all’inizio della Guerra Fredda, servì anche come base per lo studio e la prova delle testate V2 sottratte alla Germania nazista. I silenzi e le reticenze degli ambienti militari si spiegano bene se si pensa al carattere di segretezza di questi test missilistici”.
Test militari che sarebbero la spiegazione di altri strani avvistamenti in quel periodo, come quello fatto dal pilota Kenneth Arnold sul Monte Rainer. “Goddard  inoltre – conclude Enzo Pennetta – negli anni ’30 venne a contatto con Jack Parsons, il fondatore del Jet Propulsion Labory, uno dei pionieri dell’industria missilistica della Nasa, che oltre ad essere uno scienziato era anche un occultista, seguace di Aleister Crowley, l’esoterista più famoso del secolo scorso”.

L'entità ''extradimensionale'' vista da Crowley

L’entità ”extradimensionale” vista da Crowley

Proprio Crowley, narrano le cronache, avrebbe avuto nel 1918, durante uno dei suoi riti magici, l’apparizione di un essere extradimensionale, disegnato poi da lui stesso in un bozzetto pervenuto fino ai giorni nostri. Un essere dalle sembianze molto simili a quelle dei famosi ”grigi”…

Ma i legami tra Ufo ed occulto si stringono ancora di più negli anni successivi. “Il mito dell’essere proveniente da altri mondi – continua Gianluca Marletta –  nasce nei circoli esoterici ottocenteschi e rimane un fenomeno relegato a certi ambienti intellettuali di quel periodo. Tra il resto della popolazione, come testimonia uno studio in America degli anni ’40, c’era scetticismo sulla possibilità di visitatori extraterrestri. Tutto cambia dopo Roswell e con l’aumento di popolarità del fenomeno Ufo, grazie anche alla cinematografia e ai fumetti, aumentano gli avvistamenti e la loro identificazione con gli alieni”.
Iniziano anche i primi casi di contattismo. “Uno dei più famosi – sottolinea Marletta – è quello di George Adamsky, che sosteneva di ricevere messaggi direttamente dai ’venusiani’. Celebri sono le sue foto degli avvistamenti di presunti dischi volanti, molto simili al progetto di quella famigerata ‘arma segreta’ di Hitler, anch’essa dalla forma a disco. Ricordiamo che Von Braun, l’artefice dello sviluppo missilistico della Germania nazista, collaborò con gli americani dopo la seconda guerra mondiale. Oltretutto, il fatto che Adamsky sia stato seppellito nel cimitero degli eroi di guerra di Arlington pone qualche interrogativo sui suoi rapporti con i militari”.
“Dagli anni 60 – prosegue il professore – ha preso poi il via quella letteratura che vede negli extraterrestri gli artefici della creazione dell’uomo, una genesi dove il dio trascendentale è stato sostituito dagli omini verdi, e con essa i fenomeni delle ‘abduction’ ( i rapimenti ndr), che hanno preso il posto di quelle che una volta erano conosciute come possessioni demoniache. Tutti elementi che hanno trasformato l’ufologia, da ricerca scientifica sugli oggetti volanti non identificati, in una sorta di parareligione”.
“Noi non neghiamo – concludono i due autori – che una parte degli avvistamenti restano inspiegabili, ma manca ancora la prova decisiva, la famosa ‘pistola fumante’, per poterne trarre delle conclusioni. Rimaniamo in attesa”. E tutti noi con loro…

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