29042024Headline:

Collettiva di arte sacra a Carbognano

La mostra allestita all'interno della chiesa di Santa Maria della Concezione

carbognano-1Con il patrocinio del Comune di Carbognano, assessorato al turismo,  ecco la prima edizione di “Carbognano in Arte”, mostra collettiva di arti sacre, con le opere degli allievi dello Studio d’Arte di Sabrina Salvatori Stan Luminita. Nei primi tre giorni di mostra, eccellente risultato, per il riscontro di pubblico e di critica, degno di una galleria d’arte di una grande città. All’interno della location di Santa Maria della Concezione, sarà possibile ammirare anche gli affreschi – recentemente restaurati –  giunti fino a noi grazie allo spirito di salvaguardia, del compianto parroco don Pietro Totonelli che intervenne con lavori di protezione. Notevole la capacità di espressione che gli allievi hanno impresso sulle loro tele, mettendo in risalto i soggetti, con i metodi di pittura con colori, anche dorati che riportano alle antiche opere pittoriche, esposte nelle chiese e nei musei.carbognano-4

Un cenno degno della prestigiosa location, che ospita la mostra: nel XVI secolo a seguito dell’estensione del paese verso l’esterno, si ebbe la necessità di costruire una nuova chiesa più vicina e più grande di quella primitiva di Santa Lucia al rione Castello. La costruzione della chiesa di Santa Maria della Concezione fu resa possibile grazie alla generosità di Giulia Farnese, sorella di papa Paolo III, che fece scrivere la memoria della costruzione: “Anno Domini MDXXII Terrae illustrissimae Dominae Julia de Farnesi”. La Chiesa è ad una unica grande navata con copertura a capriate e finestre a bifore rinascimentali, tre per lato sui lati lunghi. Le pitture interne risalgono alla fine del XVI secolo e sono attribuite agli allievi dei fratelli Zuccari, famosi per aver dipinto palazzo Farnese di Caprarola.

carbognano-3Per anni in stato di abbandono, dal 2006 la chiesa è stata oggetto di studi e rinvenimenti di affreschi. Sul fatto del rinvenimento è necessario in qualche modo fare chiarezza e sfatare il fatto che gli affreschi non furono rinvenuti, come riportava all’epoca qualche organo di stampa locale, ma in realtà si può affermare senza ombra di dubbio che non fu un ritrovamento, poiché in paese tutti sapevano della loro esistenza. Per eseguire i lavori di restauro, dal 2010 al 2015, sono stati necessari quattro finanziamenti. Il recupero degli affreschi è stato completato per il 90%. Giunti fino a noi, in discreto stato di conservazione, grazie allo spirito di salvaguardia di don Pietro Totonelli, permettendo di tramandare ai posteri i pregevoli affreschi. Intervenne per evitare che il tempo e gli uomini li danneggiassero, facendo costruire delle intercapedini a protezione delle numerose cappelle, situate nei due lati della grande navata.

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