29042024Headline:

La Fattoria di Alice, protagonista a Linea Verde

La struttura presentata nella trasmissione di Rai uno in onda oggi dalle 12,20

Un ragazzo a lavoro nella fattoria

Un ragazzo a lavoro nella fattoria

Si parla sempre di più di agricoltura sociale, ma non tutti sanno che questa pratica è in voga già da tempo a Viterbo tanto che se ne sono accorti pure quelli della televisione nazionale, infatti la Fattoria di Alice di Viterbo sarà presente oggi all’interno della trasmissione di Rai uno Linea Verde, in onda a partire dalle ore 12,20 sulla rete ammiraglia della tv di Stato. La struttura, gestita dalla cooperativa Alice e Afesopsit (Associazione familiari e sofferenti psichici della Tuscia), sarà protagonista di un servizio dedicato al mondo dell’agricoltura. Alice, del resto, ha alle spalle anni di esperienza nell’agricoltura biologica e sociale ed è stata scelta, insieme ad Afesopsit, come buona pratica che possa essere di esempio per altre esperienze in Italia.

L’idea, diventata realtà attraverso il progetto Semina, è che sia possibile, attraverso l’attività agricola, ritornare a sé, strutturare un sé. Un processo facilitato dai ritmi della natura, che accompagnano la persona ad una riappropriazione di sé. Una scelta che abbraccia la dimensione sociale, promuovendo un modello di impresa agricola e di sviluppo locale sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.

Il logo della fattoria

Il logo della fattoria

Braccio operativo” di questo progetto è appunto lo spin off  Fattorie Solidali, creata con lo scopo di utilizzare l’attività di coltivazione, l’allevamento di animali, le attività connesse come mezzi privilegiati per favorire l’inserimento lavorativo e sociale di persone appartenenti a fasce deboli della popolazione: persone con disabilità, disagio psichico, dipendenze patologiche, ecc. e l’erogazione di servizi di utilità sociale all’interno delle aziende gestite, delineando già negli obiettivi statutari e inserendo nelle proprie specificità l’agricoltura.

Queste buone pratiche, dunque, possono portare a risultati insperati, ma soprattutto avvicinano le persone appartenenti alle fasce deboli della popolazione ad una dimensione più vicina alle loro esigenze.

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