Il piazzale, antistante la stazione ferroviaria di Orte punto nevralgico e di ingresso alla Città stessa, è stato riqualificato con la sistemazione delle due grandi aiuole. Togliendo le sterpaglie, cresciute negli anni, si è dato maggior risalto alle essenze arboree più pregiate di cui una palma illuminata mediante un faretto a led. Il tutto corredato da un tappeto erboso con posa in opera della scritta ”Città di Orte” in colore grigio e rosso.
Il progettista architetto Enrico Fonti, dirigente del V settore, spiega l’idea che lo ha spinto a tale progettazione considerando in primo luogo gli aspetti socio-antropologici associando la scritta ad un ”luogo” identitario per la città di Orte e per i suoi cittadini. Un ‘attenzione particolare a quelli che sono i colori e il materiale utilizzato con l’intento di catturare gli sguardi e perché no qualche selfie così come sottolineato dall’assessore all’ambiente e fecoro urbano Stella Fuselli considerando il successo delle foto postate sui social ed esprimendo la sua soddisfazione per la nuova immagine della città.
Anche il giardino sovrastante il piazzale ha avuto un tocco di originalità all’insegna del recupero: nell’ambito dell’ordinaria pulizia del verde sono state messe a dimora cespugli di rose rosse per tutta la lunghezza del giardino, inoltre sono state recuperate delle vecchie fioriere in cemento che sono state tinteggiate e riutilizzate come panchine a cui sono state aggiunte delle nuove.
”E’ stata bellissima la collaborazione – informa l’assessore – con i ragazzi del centro diurno ‘Il Faro’ i quali hanno provveduto a dipingere il vecchio cemento in terra dando vita ad un percorso tra le piante e creando loro stessi con i disegni, quello che abbiamo voluto denominare ‘il giardino che non c’era’. L’impegno profuso da questi ragazzi nell’abbellire una parte del nostro territorio ha dato un valore aggiunto a tutto il lavoro espletato”.
Lo spazio è stato inaugurato dal sindaco Angelo Giuliani il 9 giugno alle ore 18, in anticipo rispetto all’ultimazione di tutti i lavori, ma in concomitanza alla incipiente festa di Sant’Antonio.