Una primavera senza ”fiori”. L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha fatto saltare tanti appuntamenti di quelli che tradizionalmente nella Tuscia accompagnavano il ponte festivo tra il 25 aprile e il 1° maggio e poi i mesi di maggio e giugno. Quella di quest’anno nel capoluogo sarebbe stata la prima edizione senza San Pellegrino in Fiore, che si sarebbe tenuta proprio in questi giorni, al suo posto Viterbo in fiore. La macchina organizzativa si era messa in moto a inizio anno ma, come tutte, ha interrotto la corsa.
Niente Peperino in Fiore. Vitorchiano saluta per quest’anno la manifestazione florovivaistica che porta da sempre centinaia di visitatori alla scoperta del borgo medioevale. Anche i Pugnaloni di Acquapendente in programma per metà maggio salutano e danno l’arrivederci al prossimo anno. Questo 25 aprile è stato orfano anche di un’altra importante manifestazione nella Tuscia.
A Bomarzo è saltato il Palio di Sant’Anselmo che avrebbe dovuto svolgersi nel giorno della festa di Liberazione. Era già capitato nel 2016 per le condizioni di sicurezza. Nulla a che vedere invece con le disposizione restrittive per contenere la diffusione del coronavirus di quest’anno. Annullato anche il Palio dei Borgia a Nepi che si sarebbe svolto a cavallo tra maggio e giugno mentre il sindaco Franco Vita spera di riuscire a festeggiare la ricorrenza dei patroni San Tolomeo e San Romano in calendario per il 21 e 25 agosto.
Alla festa della patrona guarda con ansia anche Viterbo. Se e come sarà festeggiata Santa Rosa, alla luce delle disposizioni del distanziamento sociale che ci accompagneranno ancora per mesi, è tutto da definire.
