VITERBO – Una giornata all’insegna dello sport e del divertimento che, al triplice fischio dell’arbitro, finisce in questura. A sporgere denuncia è un ragazzo viterbese a cui sarebbero stati rubati soldi e cellulare mentre era in campo a giocare una partita di calcio. Un’amichevole all’interno di una parrocchia poco fuori città.
Ora per quel furto, un compagno di squadra è finito a processo: secondo quanto ricostruito agli agenti della polizia dal giovane, al rientro nello spogliatoio avrebbe trovato il proprio borsone chiuso, ma completamente svuotato.
Soldi in contanti e un nuovissimo modello di smartphone ritrovati poi nella disponibilità del compagno. Da qui la denuncia per furto, che lo ha portato nelle aule di giustizia viterbesi.
”All’inizio pensavamo fosse stato uno scherzo – sottolinea il padre dell’adolescente derubato – ma poi con il passare delle ore ci siamo resi conto che nessuno ci avrebbe restituito i nostri effetti personali. Così io e mio figlio siamo andati in questura”.
Da quel tardo pomeriggio di fine ottobre 2014, si tornerà in aula a metà settembre, per la discussione.