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Liberare gli apprendisti dalla riforma Fornero

apprendistatoMentre cresce l’allarme sulla disoccupazione giovanile, dalla Provincia di Viterbo arriva una buona notizia per lo sviluppo dell’apprendistato: la giunta provinciale ha approvato il 31 maggio scorso una delibera con la quale vengono stanziati 320 mila euro per la formazione professionale. I fondi, già destinati dalla Regione con determina dell’ottobre 2012, sono stati anticipati su proposta dell’assessore alla Formazione Professionale, Paolo Bianchini, e consentiranno il rimborso dei costi a quanti stanno già svolgendo attività formativa e, contemporaneamente, l’attivazione di nuovi corsi e nuove opportunità sul territorio. Questo è il genere d’interventi che servono all’Italia per riuscire a tornare ad essere un paese competitivo. Per aggredire il problema della disoccupazione è necessario garantire a tutti i giovani di età inferiore ai 25 anni di ricevere un’offerta di lavoro di buona qualità, un tirocinio, un apprendistato entro quattro mesi dalla fine di un rapporto di lavoro o del ciclo scolastico.

Segnali positivi dunque sembrano arrivare ad illuminare l’assurdo paradosso che è divenuto l’apprendistato negli ultimi mesi. L’anno scorso, mentre l’ex Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, indicava l’apprendistato come via maestra per formare i giovani, al tempo stesso lo caricava di nuovi costi e complicazioni, imponendo barriere al mercato del lavoro in ingresso e in uscita. Nel frattempo e conseguentemente le cifre della disoccupazione giovanile crescevano spaventosamente – dal 2008 all’inizio del 2013 abbiamo assistito a una perdita giornaliera di 680 occupati sotto i trentacinque anni.
Al governo chiediamo un progetto concreto e lungimirante che , abbattendo la tassazione sul lavoro che ha superato il 42%, vada ad eliminare i costi e i vincoli che imbrigliano il mercato del lavoro. È necessaria, inoltre, una semplificazione della normativa sull’occupazione e una del ruolo della contrattazione collettiva. Bisogna investire in uno Statuto europeo dell’apprendistato che faccia da base a quel rinascimento industriale europeo di cui si parla.

Liberare la formazione professionale dai vincoli della riforma Fornero è uno dei primi interventi auspicabili del nuovo Governo, soprattutto se si ragiona nei termini in cui è proprio l’apprendistato a fare da cerniera per ridurre la distanza tra giovani mondo del lavoro.

Il mondo delle piccole e medie imprese artigiane trova nell’apprendistato lo strumento ideale per trasmettere le competenze, i saperi che fanno grande il made in Italy. La formazione professionale acquista quindi un valore aggiunto nel momento in cui diviene trasmissione di quel “saper fare” che hanno reso famose le nostre imprese nel mondo».

Proprio la cultura del “sapere” e del “sapere fare” devono essere alla base di quel rinascimento industriale che in tanti auspicano possa diffondersi presto nei Paesi che compongono l’Unione europea, prima tra tutti l’Italia, e che proprio nell’artigianato e nelle piccole medie imprese può trovare lo slancio vitale necessario.

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