30042024Headline:

Il Rodomonte di Canepina colpisce ancora

Enrico Panunzi

Enrico Panunzi

In guerra e in amore tutto è permesso recita un vecchio adagio. Figuriamoci quando si tratta di acchiappare voti per le elezioni. E figuriamoci ancor di più quando si tratta della primarie del Pd. Come quelle che il partito si appresta a celebrare domenica prossima per eleggere il segretario regionale.

Un’elezione, va detto subito, che non appassiona affatto il popolo elettore, di questi tempi in ben altre faccende affaccendato (ad esempio: come arrivare alla fine del mese), ma che comunque tra gli addetti ai lavori riveste sempre una certa importanza. Soprattutto adesso che il Pd ha ripreso “pelo” grazie a quel Pierino la peste di Matteo Renzi. E riveste ancor più importanza nella Tuscia, dove è sempre in atto l’ennesimo scontro tra fazioni e dove i già precari equilibri esistenti potrebbero anche essere stravolti. Oltretutto, essendo una votazione per pochi, un voto in più o in meno potrebbe anche essere determinante.

Ora, tramontata l’era della triade Fioroni-Parroncini-Sposetti, che per diversi anni ha diviso le “curve” del partito, ora la battaglia si gioca tra i renziani di Francesco Serra e gli ex Pci di Andrea Egidi, che hanno trovato il loro condottiero in quell’Enrico Panunzi da Canepina assurto finalmente a uno scranno regionale.

I primi hanno deciso di appoggiare una renziana della prima ora, Lorenza Bonaccorsi; gli altri un renziano di ritorno, appoggiato da Enrico Franceschini, ovverosia Fabio Melilli da Rieti. Ma attenzione: perché in questo agone c’è un elemento che nella Tuscia ha fatto deflagrare la competizione in una vera e propria guerra. Giacché i cattolici popolari (chiamateli, se volete, fioroniani) si sono aggregati alla Bonaccorsi, andando controcorrente con tutto il resto della regione, dove Melilli è abbondantemente favorito.

Ora, detto che l’esito della votazione regionale sembra scontato, quello che non fa dormire sonni tranquilli agli ex Pci è la possibilità che Lorenza Bonaccorsi la spunti nella Tuscia. Col rischio di riaprire una diatriba più o meno latente, dal momento che, mentre nel resto d’Italia Matteo Renzi ha asfaltato i suoi competitors, a Viterbo la gestione della segreteria è rimasta in mano ai cuperliani, che continuano imperterriti in una gestione stile “comitato centrale”.

Tutta questa lunga premessa era necessaria per capire cosa sta avvenendo in queste ore, mentre la data del voto si avvicina. Ne è testimone la lettera inviata due giorni or sono da Sandro Mancinelli, membro del comitato “Per Bonaccorsi segretaria” al segretario regionale uscente Enrico Gasbarra e al suo vice Domenico Giraldi.

Eleonora Sacconi

Eleonora Sacconi

“Buon senso vorrebbe – dice la missiva – che a sovrintendere alle operazioni di costituzione e gestione dei seggi per le primarie per il neo segretario regionale del Pd del 16 Febbraio 2014 fosse un organismo terzo o plurale. È difficile che la coppia Egidi-Fraticello, chiamati ad assolvere a questa funzione di garanzia nella Provincia di Viterbo , corrispondano pienamente a questi criteri. Forse è il caso che la commissione regionale congressuale ristabilisca tali principi”.

Insomma, il gatto (o meglio, i gatti) a guardia della trippa, secondo Mancinelli, giacché entrambi gli illustri esponenti del Pd viterbese fanno parte del principale schieramento avverso (come direbbe Veltroni).

Ma la guerra è guerra. E le bordate panunziane in queste ultime ore si susseguono a ritmo incessante. Dopo l’opera di amichevole convincimento (eufemismo) portata a termine nei confronti del sindaco di Civita Castellana Gianluca Angelelli (dove oggi pomeriggio arriverà il governatore Zingaretti con un po’ di finanziamenti), il Rodomonte di Canepina ha pensato bene di farsi notare anche a Montalto di Castro nel corso dell’ennesima iniziativa a favore di Fabio Melilli. A rendere noto l’episodio è Eleonora Sacconi, attualmente assessore alla cultura della cittadina maremmana, eletta nella lista civica “Caci sindaco”, la quale non ha nascosto il suo sostegno a Lorenza Bonaccorsi.

“A Montalto – scrive l’assessore – il circolo locale del Pd è ancora legato alla vecchia tradizione Sposettiana, nonostante i continui fallimenti susseguitisi in questi ultimi due anni, a cominciare dalle elezioni comunali del 2012, passando per i brogli elettorali delle primarie locali del 2013, in cui fu coinvolta anche l’attuale segretaria montaltese Elisabetta Bronzetti, fino ad arrivare alla sconfitta della sezione cuperliana, che ha visto trionfare Renzi con una vittoria bulgara. In linea con la vecchia nomenclatura – aggiunge Eleonora Sacconi – lo scorso lunedì la sezione locale ha ospitato il consigliere regionale Panunzi, che ha deciso di dire una verità tutta sua sui fondi dell’alluvione 2012, caso strano proprio a una settimana dalle primarie regionali in cui appoggia il candidato Melilli. Quando parlo di “una verità tutta sua”, intendo che la questione sui fondi dell’alluvione 2012 che è stata raccontata agli operatori di Montalto e Pescia durante l’incontro, non corrisponde affatto alla realtà”.

Insomma, Eleonora non lo dice apertamente, ma l’intuizione non è che sia poi così complicata. Tanto che lo stesso assessore, sottolineando il fatto che i destini dei rimborsi agli alluvionati e quelli delle primarie viaggeranno su due treni separati, annuncia che “l’amministrazione comunale chiarirà, carte alla mano, la vicenda, sia con un comunicato stampa che durante l’assemblea pubblica del prossimo 21 febbraio a San Sisto. Assemblea alla quale abbiamo già invitato proprio il consigliere Panunzi”.

Ma il 21 febbraio le primarie saranno ormai state celebrate. Chissà se il Rodomonte di Canepina, a quel punto, avrà qualche interesse ad andare.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Quindi la disputa, a dar credito alla Sacconi, è tra bucìardi e peppebucìardi?

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