30042024Headline:

Troppi valzer in giunta, ma a chi servono?

Riflessioni e considerazioni di varia umanità sorseggiando il caffè della domenica

savino nicolaPossibile che al Comune di Viterbo non ci sia pace almeno per un mese di seguito? E’ possibile, visto che con periodica cadenza vengono fuori problematiche che mettono a costante repentaglio la serenità della giunta e, di conseguenza, il suo operato. Sembrava che dopo la faticosa approvazione del bilancio 2015 a fine agosto, si fosse messo in archivio un passaggio complicato e che ci fosse davanti un arco temporale di almeno 2-3 mesi per dedicarsi esclusivamente alle (tante) problematiche esistenti e alla loro risoluzione. Niente da fare. Prima una palese dichiarazione di sfiducia di due ex Oltre le mura e ora Gruppo misto come Insogna e Moltoni, pronti addirittura a sostenere la mozione di sfiducia presentata dai Cinquestelle, anche se poi non se ne è saputo più nulla. Poi la querelle con il vivaviterbese Filippo Rossi, sempre pronto a bacchettare sindaco e assessori. Si sono messi all’opera i pontieri per cercare di recuperare i rapporti con lo stesso Rossi e magari anche con Insogna (con Moltoni si è preferito neppure tentare visto che per la decadenza è ormai questione di poco). Anche di questi tentativi, comunque, non si è saputo più nulla: sono andati a vuoto o il pressing continua?

Nel frattempo, un’altra seduta di Consiglio comunale è andata deserta: maggioranza non in grado di garantire il numero legale, minoranza non disposta a reggere il moccolo e tutti a casa. A questo punto scatta l’allarme rosso, soprattutto in casa Pd, perché ci si è resi conto che i numeri ballano sul filo del rasoio e che non si possono continuare a collezionare brutte figure. Ecco, allora, il nuovo passaggio: ingresso in Giunta di Tofani, sacrificio di Vannini (un esterno dell’area del consigliere regionale Riccardo Valentini) e sui banchi della Sala d’Ercole, l’arrivo del primo dei non eletti di Oltre le mura, Claudio Mecozzi (micheliniano doc). Insomma, un innesto per innervare una maggioranza sempre in balia di numeri risicatissimi.

La faccenda ha sicuramente aspetti politici che sfuggono alla stragrande maggioranza dei cittadini, di qualunque appartenenza. Ma ciò che va ricordato, in virtù di un’onestà intellettuale che mai deve mancare, è che con l’arrivo del professor Vannini alle politiche ambientali, le cose sono decisamente migliorate. Si può concordare o meno, ma i fatti dicono che il servizio di raccolta dei rifiuti funziona meglio e che sono migliorati anche i rapporti tra azienda addetta al servizio, amministrazione e cittadini. Dunque, senza tirare la volata a nessuno, la domanda è: vale la pena privarsi un professionista prestato alla politica che sta facendo bene il suo lavoro? Non è il caso di rovinarsi il dì di festa per trovare una risposta coerente, ma almeno una riflessione è legittima e auspicabile.

Buona domenica.

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