Dopo la segnalazione di ieri, giunta in redazione per mano (per mail, a dirla tutta) di Geraldine Meyer, si torna oggi a parlare di Roccalvecce.
La piccola frazione, e su questo non si discute, gode di pessima salute. Praticamente abbandonata a se stessa, in tempi di lacci e di tagli sta implodendo.
È risultato pertanto opportuno interpellare l’assessore Alvaro Ricci. Che, occupandosi di Lavori pubblici, ha chiarito alcuni punti critici snocciolati 24 ore fa.
Si procede così in ordine di calamità. “La frana – apre Ricci – capisco che tecnicamente è il problema più urgente. Ahimè la sua natura è complicata, poiché coinvolge una proprietà privata. Già un anno fa cominciai a lavorarci, a far partire un iter burocratico lunghissimo. Non è, a dirla tutta, competenza dell’amministrazione, ma abbiamo ritenuto fondamentale agire. Lo scorso 30 novembre in giunta abbiamo così reperito 100mila euro da dedicare proprio a Roccalvecce e a Sangallo”.
Ok, è passata una vita. “Me ne rendo conto – prosegue – e ne sono dispiaciuto, certi meccanismi sono troppo lunghi. La gara però è andata. E a breve, molto breve, mi auguro di riuscire a sistemare la cosa”.
Il rischio di isolamento totale, insomma, parrebbe scongiurato. “Tra l’altro l’intervento è modesto – ancora lui – quindi in poco, a cantiere attivo, se ne uscirà. Non solo, però, è partita anche una procedura per 320mila euro da destinare alle frazioni. Soldi che saranno spesi in asfalto e pavimentazioni. Logico che anche Roccalvecce ne usufruirà”.
Due boccate di ossigeno sono in programma. Basteranno? “Siamo consapevoli che ci vuole ancora molto – aggiunge – ma almeno cominciamo”.
Altro guaio, le cabine della corrente ridotte ai minimi termini, rattoppate da chissà chi, ma ad un passo dalla morte certa. “Cerchiamo di capire se competono al Comune o all’Enel – si sofferma l’assessore – non era un problema che conoscevo, sinceramente”.
E ancora, per finire, il servizio (quale?) urbano di pulizia delle strade, dei cassonetti, della raccolta di immondizia. “Qui andiamo fuori dalle mie competenze – chiude Ricci – però ora che mi si dice, non posso far altro che girare la cosa a chi se ne occupa. L’amministrazione, se pur con difficoltà, vuole dare una mano a Roccalvecce. Sono nativo di Celleno, quindi determinate dinamiche le colgo al volo. Quei luoghi sono abbandonati da una vita. Meritano maggiore attenzione da parte di tutti”.