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Viterbese, una settimana solo di campo

Oggi riprendono gli allenamenti a Canepina. Dopo il 24 il verdetto Lega Pro

L'allenatore della Viterbese Stefano Sanderra

L’allenatore della Viterbese Stefano Sanderra

Un’altra settimana sui Cimini, tra Canepina (allenamenti) e Soriano (ritiro). Ancora una settimana di galleggiamento, però, senza certezze su quale campionato si disputerà dal 6 settembre – o più probabilmente da qualche settimana dopo – in poi. La Viterbese torna oggi a lavorare e lo fa con la serietà del professionista che prepara la sua attività a prescindere dallo scenario in cui si troverà ad operare. La garanzia la fornisce l’allenatore Stefano Sanderra in persona e il suo staff, abituati a programmare stagioni calcistiche anche in realtà più complesse (eufemismo) di questa.

E allora la parte tecnica, che prevede il primo allenamento della settimana questo pomeriggio (ore 17) sul manto erboso del Rosato Palozzi di Canepina. Domani doppia seduta, mercoledì partita di allenamento contro il San Lorenzo Nuovo, fresco di ripescaggio in Promozione. Giovedì e venerdì altre due doppie sedute, sabato l’amichevole più probante tra quelle finora disputate, contro l’Arezzo, avversaria di Lega Pro (si gioca alle 16.30 nella città toscana). Dal lunedì successivo, 24 agosto, il gruppo si insedierà a Viterbo, e gli allenamenti si terranno sia allo stadio Rocchi sia sul campo della Scuola allievi marescialli.

Proprio l’ultima settimana di agosto dovrebbe essere quella cruciale per mettere in piedi – e finalmente – i campionati di una stagione che, calendario alla mano, sarebbe già iniziata. E veniamo all’aspetto più burocratico e meno agonistico della faccenda. Lo stesso 24 agosto, infatti, scadono i termini per prendere il posto del Castiglione in Lega Pro. Sono in corsa Monopoli e Taranto, con la Viterbese teoricamente più defilata ma pronta a cogliere eventuali defaillances delle due contendenti. Sembra la via ad oggi più praticabile per vedere i gialloblu tra i professionisti. Le altre strade, al momento, sono impervie se non impercorribili: prendere il posto di una società condannata per l’inchiesta calcioscommesse è arduo, se verrà confermata l’intenzione di privilegiare le formazioni retrocesse al termine della stagione (e dunque in teoria danneggiate dagli illeciti altrui…); ancora più difficile è auspicare una marcia indietro federale sul format della ex serie C.

Un sopralluogo di Michelini allo stadio

Un sopralluogo di Michelini allo stadio

Attualmente la formula a 54 squadre, seppur arbitraria e non decisa da alcun organismo legiferante della Figc, viene difesa a spada tratta dai suoi ispiratori, a partire dal commissario straordinario Miele. Mettere la retromarcia, del resto, non è mai piacevole. Eppure, voci di un ritorno a 60 squadre – che spalancherebbe alla Viterbese e non solo ad essa le porte del paradiso – si susseguono di continuo, senza conferme ufficiali ma con molti sostenitori. A partire dal patron Piero Camilli, che deve aver fiutato nell’aria – e da un pezzo – la concreta possibilità di fare il grande salto. Tanto da convincere il sindaco Michelini a fare l’unica cosa concretamente possibile, da Viterbo e con i mezzi concessi, per accelerare la candidatura alla Lega Pro: i lavori allo stadio. Che, male che vada, resteranno. Anche nella malaugurata ipotesi di restare qui, al piano di sotto.

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